Entro il 1 settembre circa 2mila docenti pugliesi delle scuole superiori, dovranno raggiungere la loro nuova sede di cattedra. La mail è giunta attorno alle 4 di notte nel giorno di ferragosto, per una sorpresa ed attesa che durava già da diverse settimane. Secondo i sindacati, che continuano la loro battaglia contro la riforma della Buona Scuola, circa un terzo dei 2mila docenti pugliesi, dovranno emigrare nel nord Italia per rispondere alla convocazione del Ministero. Ottocento, nella migliore delle ipotesi, più di 1400, stando alle previsioni più pessimiste. Un esercito di ‘migranti’ che si unisce ai colleghi della primaria e della secondaria di primo grado: per elementari e medie, dopo giorni di attesa, il ministero dell’Istruzione risponde alle stime diffuse dai sindacati. Quasi 700 quelli in mobilità fuori regione, è l’ammissione da Roma.

Un sacrificio dovuto, per un piano assunzionale epocale – è la convinzione del Miur – quando la Puglia perde più di 10mila iscritti in un anno, che fanno evaporare cattedre e posti organico. Nei giorni scorsi la mobilitazione a Bari, con nastrini rossi ai polsi e slogan contro l’ultimo step dell’operazione mobilità straordinaria. Nel giorno di ferragosto, poi, il verdetto finale. «A ricevere la mail alle 4 del mattino sono stati in Puglia 2182 docenti – spiega Roberto Calienno, segretario regionale della Cisl scuola – che hanno partecipato al piano straordinario di assunzioni della Buona scuola del governo Renzi in fase C». Del totale,1379 hanno ottenuto una sede in regione (anche in provincia diversa da quella di partenza), e 803 andranno fuori. Tra le mete che raccolgono più docenti in mobilità, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Le classi di concorso più penalizzate: il sostegno, le discipline giuridico-economiche e quelle economico-aziendali. «Stavolta l’algoritmo ha funzionato meglio – riflette Calienno – e ora non resta che sperare che in tanti riescano a rimanere in Puglia grazie ai posti in deroga. Per gli altri, purtroppo, nulla da fare». Dello stesso avviso la Cigl Puglia che traccia un quadro “a tinte fosche” con Claudio Menga, segretario Flc regionale. A seconda dei criteri scelti per spulciare gli elenchi dei professori e le loro destinazioni, il numero di chi va fuori per le superiori oscilla tra 1232 e 1441. «Nel complesso quindi 3251 docenti non haNNO avuto la possibilità di restare nella nostra terra», è la triste constatazione.