Home Politica Tuona l’Intergruppo: «Spettacoli viaggianti senza casa, il fallimento urbanistico dell’amministrazione»

Tuona l’Intergruppo: «Spettacoli viaggianti senza casa, il fallimento urbanistico dell’amministrazione»

La nota a firma dei consiglieri Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo, Michele e Vincenzo Coratella

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’Intergruppo consiliare di Andria (composto da Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo, Michele e Vincenzo Coratella):

«La decisione dell’amministrazione comunale di Andria di non prevedere aree idonee per lo svolgimento di spettacoli viaggianti, luna park e attrazioni della festa patronale rappresenta un grave passo falso, tanto sul piano tecnico quanto su quello politico.

La legge n. 337/1968 impone ai comuni l’obbligo di redigere e aggiornare annualmente l’elenco delle aree disponibili per tali attività. Eppure, Andria ha scelto di ignorare questa norma basilare, preferendo una “semplificazione” che sa di abbandono. Non si tratta solo di una dimenticanza amministrativa: è una scelta deliberata che ha portato alla perdita delle aree a standard in tutte le zone storicamente dedicate alla festa patronale.

Una scelta che ignora la sicurezza e la vivibilità
Il d.m. 19 agosto 1996 stabilisce requisiti precisi per l’ubicazione e la distribuzione delle attrazioni: accessibilità per i mezzi di soccorso, vie di sfollamento, distanze di sicurezza, presenza di idranti e servizi essenziali. Nulla di tutto questo è stato garantito. Le aree che un tempo ospitavano le giostre sono state cementificate, occupate da cantieri per edifici e parcheggi, senza alcuna visione urbanistica né rispetto per la funzione sociale di quegli spazi.

L’assessore all’urbanistica: un progetto miope e solitario
L’assessore ha agito in solitaria, senza consultazioni, senza ascoltare cittadini, comitati o operatori dello spettacolo viaggiante. Ha preferito occupare gli ultimi spazi vitali della città con colate di cemento, sacrificando la qualità urbana e la tradizione. Altro che “riqualificazione”: si è trattato di una vera e propria desertificazione culturale.

La retorica non basta
Per quattro anni abbiamo ascoltato slogan e promesse. Oggi ci ritroviamo senza aree per il luna park, senza spazi per le attrazioni, senza rispetto per le norme e per la comunità. È tempo che l’amministrazione risponda di queste scelte raffazzonate, insulse e dannose.

Andria merita una pianificazione seria, partecipata e rispettosa delle sue tradizioni. Non il linciaggio degli spazi pubblici».

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