«Beati gli operatori di pace»: è con queste parole che Padre Gabriel Romanelli, missionario argentino e parroco della Sacra Famiglia di Gaza, ha voluto lanciare un messaggio di speranza durante un collegamento video con la parrocchia del SS. Sacramento di Andria.
Dalla Striscia di Gaza, teatro di una guerra che da due anni ormai semina morte e distruzione, il parroco ha raccontato la difficile quotidianità di una popolazione stremata: oltre 2 milioni e 300 mila persone, in gran parte civili, vivono sotto bombardamenti continui. Prima del 7 ottobre, i cristiani erano poco più di mille. Circa 300 sono riusciti a lasciare il territorio, attraverso il valico egiziano di Rafah prima della chiusura.
Nella sua parrocchia, unica realtà cristiana della Striscia, Padre Gabriel ha accolto circa 500 rifugiati, tra cui 50 bambini. «Qui si sentono al sicuro», ha spiegato, sottolineando il ruolo della comunità come rifugio di pace. Toccante anche il riferimento al legame quotidiano con Papa Francesco: «Per mesi ha telefonato ogni sera. Era diventato uno di noi. Anche durante il suo ricovero in ospedale, non è mai mancata la sua vicinanza».