L’intergruppo consiliare di Andria si schiera contro l’intimazione della Multiservice per la rimozione dei pannelli fotovoltaici installati sulle cappelle private e sulle edicole funerarie del cimitero comunale. Una nota affissa dalla municipalizzata che ha generato allarme tra i cittadini concessionari, minacciando interventi diretti in caso di mancata rimozione degli impianti.
La presa di posizione dell’intergruppo è netta e circostanziata. Secondo i consiglieri, l’iniziativa della Multiservice risulta «priva di fondamento giuridico e amministrativo» per una serie di ragioni precise che smontano la legittimità dell’azione.
Innanzitutto, viene sottolineato come la Multiservice sia «affidatario di servizi e non possiede alcuna potestà regolamentare». Le attività ispettive e repressive, precisano i consiglieri, «competono esclusivamente al Comune, nel rispetto delle normative vigenti». Un aspetto fondamentale che delimita chiaramente i poteri e le competenze della municipalizzata.
Il secondo punto riguarda la natura stessa delle cappelle private, che sono «beni in concessione» dove «il diritto di superficie conferisce ai titolari la piena disponibilità anche per l’installazione di impianti». Una specificazione che rafforza la posizione dei concessionari e la loro libertà di intervento sulle strutture.
L’intergruppo ricorda inoltre che «l’installazione di pannelli fotovoltaici rientra tra le attività di edilizia libera, e non necessita di ulteriori autorizzazioni se eseguita nel rispetto delle norme tecniche». Un richiamo alla normativa vigente che rende ancora più questionabile l’intimazione della Multiservice.
Le richieste dell’intergruppo sono chiare e immediate. Si chiede alla Multiservice di «revocare immediatamente la nota affissa» e al competente ufficio comunale di «verificare puntualmente le attività poste in essere dalla municipalizzata, affinché non si ripetano episodi simili».
La preoccupazione si estende anche alle conseguenze di lungo termine. «Ogni azione arbitraria rischia di compromettere la fiducia dei cittadini e il ruolo stesso della municipalizzata», avvertono i consiglieri, che invitano l’amministrazione comunale a «chiarire pubblicamente che nessun impianto fotovoltaico sarà rimosso, e che i cittadini che hanno investito in soluzioni sostenibili non corrono alcun rischio».
Il comunicato si chiude con una considerazione più ampia sulla gestione della cosa pubblica: «Andria merita una gestione seria, rispettosa e lungimirante. Non intimidazioni fuori luogo». Una critica che va oltre il caso specifico e tocca il tema più generale del rapporto tra istituzioni e cittadini, richiamando la necessità di un approccio più equilibrato e rispettoso delle normative.
