Michele Zagaria, condannato insieme ad altre quattro persone per il brutale delitto di Graziella Mansi, la bimba di 8 anni violentata e uccisa 25 anni fa nei pressi di Castel del Monte, presenterà un’istanza di revisione del processo. Ad annunciarlo è stato il suo legale, sottolineando la presenza di tre nuovi elementi che potrebbero far cadere l’impianto accusatorio e, quindi, la condanna. In primis una nuova perizia criminologica di un consulente di parte, chiamato in causa da Zagaria alcuni mesi fa. E poi la presunta confessione estorta ed un alibi che proverebbe la presenza altrove di Zagaria quel drammatico giorno del 19 agosto del 2000. La Corte di Assise d’Appello di Lecce a novembre scorso aveva già messo un punto sulla vicenda dichiarando inammissibile l’istanza di revisione presentata da Giuseppe Di Bari, l’altro aguzzino della piccola Mansi, condannato all’ergastolo insieme a Michele Zagaria, Domenico Margiotta e Vincenzo Coratella, quest’ultimo suicidatosi nel 2008 nel carcere di Lecce. La difesa di Di Bari puntava su una perizia psichiatrico-forense, stilata durante il secondo grado di giudizio, che non avrebbe tenuto conto della parte in cui si evidenziava la tendenza a mentire sistematicamente da parte di Pasquale Tortora, quinto imputato della vicenda che con le sue dichiarazioni incastrò gli altri presunti complici. Tortora venne condannato a 30 anni, successivamente ridotti a 24 per buona condotta. Ora l’istanza di Michele Zagaria, relativamente alla nuova perizia del criminologo di parte, punterebbe a dimostrare scientificamente che un corpo umano non possa bruciare solo con l’utilizzo di foglie ed un accendino, così come è stato riportato nella ricostruzione della scena del crimine. Quanto alla confessione estorta a Zagaria, uno degli inquirenti durante l’interrogatorio all’epoca lo avrebbe indotto a confermare la sua presenza sul luogo del delitto perché anche gli altri lo avevano già riferito. Infine l’alibi: la difesa sarebbe in grado di dimostrare che Zagaria quel giorno si trovava in un altro luogo, poiché ripreso da una telecamera.


































