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Nuovo ospedale, torna a parlare il Comitato: «Quello di Andria al servizio dell’intera Provincia»

L'aggregazione plaude al consiglio monotematico ma stigmatizza l'assenza dei vertici regionali della sanità

«La recente seduta monotematica del Consiglio Comunale di Andria, sul tema della realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria, segna l’avvio dell’auspicata iniziativa unitaria da parte delle forze politiche presenti nella massima Assise cittadina. Il Comitato per il Nuovo Ospedale di Andria esprime il proprio apprezzamento per l’iniziativa e fa proprio l’ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale. La consapevolezza che l’obiettivo del Nuovo Ospedale non può essere sottoposto a valutazioni o interessi di parte, rafforza di molto la possibilità di perseguirlo e consolida nella cittadinanza fiducia e sostegno». A parlare è il Comitato per il Nuovo Ospedale di Andria nato ormai da tempo per provare a stimolare il territorio e le istituzioni ad accelerare l’iter che langue nelle stanze delle istituzioni regionali.

«Tutto ciò senza mancare di stigmatizzare le assenze di due attori fondamentali: quella dell’Assessore alla Sanità e quella del Direttore del Dipartimento alla Salute della Regione Puglia. Gran parte del successo del progetto dipende anche dalla concertazione attenta e tempestiva di tutte le articolazioni politiche e burocratiche, e quella del Consiglio Comunale era una occasione utile per rendicontare sul reale stato dell’opera, sulle pratiche necessarie per rilanciarne il percorso e, anche, per ascoltare le preoccupazioni e le istanze della intera Città che, per il tramite della Istituzione cittadina, si esprime – spiegano dal Comitato – Né poteva, la sola presenza della Direttrice Generale della ASL BAT, colmare l’esigenza di mostrare una reale e concertata attenzione al problema da parte di tutta la filiera decisionale: le risposte fornite dalla Direttrice alle questioni sollevate sono apparse palesemente carenti di riferimenti puntuali allo stato dell’opera e, soprattutto, al da farsi per rilanciare il procedimento».

«Del resto la consapevolezza che la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria risponda a più complessive esigenze di equilibrio ed efficienza dei presidi ospedalieri per l’intera Regione Puglia, è dimostrata anche dal fatto che alla seduta fossero presenti Consiglieri regionali, anche estranei al territorio della BAT – dicono dal Comitato – Crediamo che a tutti i Consiglieri regionali presenti vada espresso il ringraziamento per aver dato, anche con la loro presenza, maggiore forza alla questione. Che non risponde alle pur inderogabili esigenze sanitarie della sola Città di Andria, ma della intera provincia BAT. Si tratta infatti di realizzare un Ospedale di 2^ livello idoneo a soddisfare le aspettative di una vasta popolazione quale è quella della nostra Provincia e non solo. Un Ospedale capace per infrastrutture, per tecnologia, per professionalità degli Operatori Sanitari di rispondere ai bisogni dei cittadini che ne facciano ricorso».

«Un Ospedale di secondo livello, con DEA di secondo livello, dotato di tutte le specializzazioni previste, completerebbe efficacemente l’offerta sanitaria in uno con l’Ospedale Di Miccoli di Barletta, ottimo presidio a indirizzo oncologico, la cui prospettiva di ulteriore rafforzamento è negli auspici di questo Comitato. Men che mai sulle questioni della salute si può essere tentati da insulse rivendicazioni campanilistiche ed auspichiamo che tutti, a cominciare dai rappresentanti istituzionali, evitino di abbandonarsi a tali sconsiderate pratiche – dice ancora il Comitato – Certamente noi non lo faremo. Né tantomeno ha senso che il Sindaco di una città limitrofa, tradendo gli interessi delle Comunità, avanzi dubbi sulla fondatezza e congruità degli elementi tecnici e politici alla base della scelta di realizzare il nuovo Ospedale di Andria. Quelle scelte sono incardinate in delibere di Giunta e Consiglio Regionale, in Accordi di Programma sottoscritti con il Governo Centrale, e con il Ministero della Salute in particolare, sulla base di analisi, ricognizioni, studi che non possono essere confutate in maniera così approssimata e semplicistica».

«Oltre che inopportune sotto il profilo della qualità delle relazioni fra le popolazioni che, da sempre invece, sono vocate al massimo della integrazione ed interazione. Al fine pertanto di superare incongruenze, incomprensioni, e porre rimedio alle molteplici inadempienze sin qui registrate, il Comitato valuta positivamente la proposta del Consigliere regionale Ventola di dare vita ad una specifica “Struttura di missione” che, in uno con le competenti funzioni regionali, coinvolga le articolazioni territoriali interessate al progetto, compresa la conferenza dei sindaci, mantenendo un accettabile livello di trasparenza. Nei prossimi giorni il Comitato procederà all’esame del Piano Clinico Gestionale, comunicato nelle scorse ore, nella certezza che anche la Conferenza dei Sindaci approfondisca con attenzione il nuovo documento e ne dia il parere previsto dalla legge».

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