Home Politica Nuovo ospedale, Addario (PD): «Evitiamo di strumentalizzare un’annosa questione»

Nuovo ospedale, Addario (PD): «Evitiamo di strumentalizzare un’annosa questione»

La nota del segretario del Partito Democratico e del gruppo consiliare

«Quando si parla di “nuovo ospedale di Andria” non dobbiamo e non possiamo dimenticare che non si parla solo di un’opera pubblica di edilizia sanitaria. Quando si parla di “nuovo ospedale di Andria” si deve parlare anche di diritto alla salute, lo stesso garantito dalla nostra Costituzione. Obiettivo comune di tutti gli schieramenti politici dovrebbe essere proprio quello di lavorare in sinergia per far sì che nel nostro territorio vengano assicurati ai cittadini livelli di assistenza e servizi necessari e urgenti. Evitiamo di strumentalizzare un’annosa questione che viene da lontano per mera campagna elettorale». Inizia così una lunga nota a firma del segretario cittadino del Partito Democratico Giovanni Addario e del gruppo consiliare a seguito del consiglio comunale monotematico di lunedì.

«L’onorevole Matera ricorda di essere una “parlamentare del territorio “(cit.) a giorni alterni e a convenienza – spiega Addario – Avremmo gradito anche un suo intervento durante il Consiglio monotematico sul nuovo ospedale. Pur rimanendo ostinatamente al di là degli scranni della sala consiliare, nonostante l’invito ad accomodarsi, l’onorevole avrebbe potuto (e a questo punto, dovuto) intervenire, ammesso che avesse qualcosa da dire. Invece no: ha preferito dall’alta carica che rappresenta impersonare il ruolo di “cittadina comune”, anche se cittadina comune non è, visto le funzioni che svolge (o dovrebbe svolgere). Ha eccepito di non essere stata formalmente invitata alla discussione, nonostante le sia stato spiegato sin da subito che ci sarà altro momento in cui saranno invitati i livelli parlamentari e di governo. Ha fatto la capricciosa, dimenticando di essere istituzione».

«Pure il Comitato per il nuovo ospedale non è stato formalmente invitato e i suoi componenti sedevano tra i cittadini. Ma, invitati dal presidente del consiglio comunale ad offrire uno spunto di riflessione, per bocca del notaio Sabino Zinni hanno preso la parola senza formalizzarsi sul mancato invito. Ci vuole stile anche in queste cose. Lo stesso stile che probabilmente sta mancando anche al Sindaco Cannito, il quale in queste ore, sui suoi canali social, si erge a difensore della sua città sul tema dei presidi ospedalieri. Ci sembra strano che tali posizioni provengano non solo da un primo cittadino, ma anche da un medico quale è. Il diritto alla salute è davvero riducibile ad una questione di campanili? Noi non lo crediamo affatto».

«Il nuovo ospedale di Andria, infatti, non va’ nella direzione di “togliere”, ma di aggiungere servizi a tutto il territorio della BAT. Ancora una volta ci sembra stucchevole fare campanilismi, quando invece tutta la parte politica di questa comunità dovrebbe spingere in un’unica direzione: potenziare i presidi ospedalieri esistenti, come quello a vocazione oncologica di Barletta e rendere reale ciò che manca ancora, come il nuovo ospedale di Andria per l’emergenza-urgenza. Il fatto più rumoroso e scoraggiante dello scorso Consiglio comunale resta senz’altro l’assenza dell’assessore regionale Rocco Palese e del capo dipartimento Vito Montanaro. Siamo amareggiati e delusi, perché ci saremmo aspettati più rispetto non solo istituzionale, ma nei confronti di tutti quei cittadini e cittadine che vogliono risposte certe, attese da anni».

«Crediamo convintamente che i tempi dell’elusione siano abbondantemente conclusi. Non possiamo tollerare un minuto di più di incertezza, così come anche il Sindaco Giovanna Bruno ha ribadito con forza , sottolineando che non c’è nulla di più miope del fare una battaglia di campanili per vedere realizzato un presidio di secondo livello, di 400 posti letto, a servizio di una intera provincia, rimasta molto indietro sul piano dell’offerta sanitaria. Gli organi preposti, partendo dalla regione e dai suoi rappresentanti,  non solo devono procedere celermente con l’iter burocratico, ma hanno il dovere di fornire a tutti i consiglieri comunali e provinciali, alla massima assise cittadina e, per estensione, a tutto il territorio risposte certe sui tempi e modalità di realizzazione del nuovo nosocomio. Non è solo Andria a chiederlo. È un intero territorio che merita rispetto. Attendiamo dalla direttrice generale ASL BT il piano clinico gestionale validato. Lo analizzeremo e lo studieremo con attenzione, perché di una cosa siamo certi: questa comunità e questa parte politica non retrocederanno di un centimetro».

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