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Nuovo ospedale declassato, il sindaco Bruno: «Non mi interessa il livello, basta che ci siano i 400 posti letto»

L'intervento della prima cittadina assente al tavolo in Regione

Mentre ad Andria, questa mattina, l’Assemblea dei Sindaci BAT ha convenuto unanimemente di incardinare anche in capo a sé la questione della realizzazione dell’ospedale di secondo livello nella città federiciana, a servizio dell’intera provincia, concordando anche la successiva e immediata convocazione della Conferenza dei Sindaci (prevista da regolamento regionale, con funzioni specifiche in materia sanitaria) e l’audizione della Direzione Generale Asl Bat, in contemporanea a Bari si è riunita la Prima Commissione regionale cui ha preso parte l’assessore comunale di Andria, Anna Maria Curcuruto. Commissione che è stata convocata successivamente all’assemblea dei sindaci e si è inteso mantenerla vista la delicatezza del tema.

«Apprendo di un annunciato declassamento da secondo a primo livello dell’Ospedale di Andria – commenta a caldo il sindaco Giovanna Bruno – Rimandando all’approfondimento normativo la correttezza di tale impostazione, mi interessa poco la nomenclatura. Per me può chiamarsi in qualsivoglia modo, l’importante è che il nuovo Ospedale della Bat, in territorio di Andria, abbia tutte le caratteristiche del secondo livello, dal numero dei posti letto (confermati in 400) alle specificità dell’offerta sanitaria, con tutte le discipline connesse ad un presidio di secondo livello. Né una di più né una di meno. Solo così si rispetterà in pieno quanto programmato dalla Regione Puglia sin dai tempi della giunta Vendola, quando si era previsto un ospedale di secondo livello in ogni provincia. Per la Bat, Andria appunto. In tal senso, l’impegno del Presidente della Regione Puglia e dell’Assessore alla Sanità è sempre stato garantito: ed ecco che siamo arrivati esattamente al punto in cui essere consequenziali da parte loro, passando dalle parole ai fatti, senza variazioni in corso d’opera che non potremmo in alcun modo accettare».

Dal canto suo, il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati sta verificando la motivazione e la plausibilità normativa del declassamento dal II al I livello. Chiarimenti giungeranno altresì dal piano clinico-gestionale. Tuttavia, avverte Amati che nel frattempo, come purtroppo temuto, dovrà essere riavviata la procedura del finanziamento, oggi stimata per circa 220 milioni di euro, a causa della scadenza del vecchio accordo di programma.

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