Home Politica Nuovo Ospedale, Ass. Schierarsi: «La nostra Sanità è… “in rianimazione”»

Nuovo Ospedale, Ass. Schierarsi: «La nostra Sanità è… “in rianimazione”»

Il raggruppamento di Andria chiede interventi della politica anche dopo gli ultimi episodi di cronaca

«Non intendiamo entrare nel merito di quanto accaduto al reparto di Radiologia a Trani poiché sarà la Magistratura a verificare, ma vogliamo sottolineare il fatto che un cittadino, quando sa o teme di avere qualche problema di salute, di fronte a liste di attesa lunghe mesi o addirittura anni, è tentato di trovare “scorciatoie”. Sia chiaro, non è assolutamente giustificabile, ma riflettiamo su questo aspetto: se il sistema delle prenotazioni in Sanità funzionasse normalmente, con attese ragionevoli, ci sarebbe la necessità di trovare “scorciatoie”? Riteniamo di no! E se le strutture sanitarie fossero realizzate o potenziate in tempi ragionevoli, le liste di attesa non dovrebbero almeno ridursi? Riteniamo di si! Quindi chiudere, in una provincia a caso (la nostra), alcuni ospedali senza realizzare quello nuovo che li doveva sostituire tutti, un nuovo ospedale di secondo livello, con 400 posti letto e tante nuove apparecchiature, contribuisce a ridurre o ad aumentare le liste di attesa? A nostro modesto avviso peggiora la situazione». A parlare è l’associazione nazionale Schierarsi con la sede di Andria in prima linea nel continuare a chiedere una pesante presa di posizione sul nuovo ospedale di Andria la cui realizzazione appare sempre più una chimera.

«Dunque, se prossimamente dovesse esserci, in Consiglio comunale, la presentazione di un documento che ricostruisce puntualmente tutta la pluriennale storia di questo “ospedale di carta”, sicuramente infarcito di tante buone intenzioni, per il futuro, magari anche strappalacrime, ma senza certezze e senza che nessuno perda la propria poltrona per quanto è accaduto, sarebbe sufficiente? Ridurrebbe le liste di attesa? – spiegano dall’associazione – O sarebbe più logico e più giusto quanto da tempo affermano tre consiglieri comunali, solo tre però, cioè che se non si è capaci di dare risposte certe ed immediate i politici, loro compresi, devono dimettersi tutti?».

«I dati dell’Osservatorio Gimbe sulla mobilità sanitaria tra regioni, riportano che nel 2021 la differenza tra i cittadini che vengono in Puglia a curarsi da altre regioni ed i pugliesi che vanno in altre regioni, è costata alle nostre casse regionali oltre 131 milioni di euro. La realizzazione di nuovi e moderni ospedali ridurrebbe, almeno in parte, questo esborso di soldi nostri consentendo di curarci vicino casa senza dover fare mille chilometri? Riteniamo di si! Come in passato, anche per il futuro i cittadini continueranno ad avere le solite tre possibilità. Andare fuori regione a curarsi o, quando possibile, trovare in zona alcune “scorciatoie”. Se un cittadino non può andare fuori regione e non può permettersi le “scorciatoie”, ha comunque una terza possibilità, cioè quella di attendere le lungaggini delle liste di attesa e di sperare, nel frattempo, di non morire».

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