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Cresce in Australia l’export di olio extravergine d’oliva: workshop dedicati tra Melbourne e Sydney

Idea dell'azienda Levante di Andria che ha nel mercato straniero il 60% del fatturato complessivo

Si consolida e cresce anche in Australia l’export di Olio Levante, l’azienda olearia di Andria, nella Bat, fondata nel 1902, giunta alla quinta generazione e cresciuta fino a raggiungere,  nel 2022, un fatturato aggregato di circa 130 milioni di euro, previsto in crescita del 20% a fine 2023. In quel mercato, dove il consumo di olio extravergine di oliva (Evo) made in Puglia è cresciuto costantemente negli ultimi anni, l’azienda andriese ha organizzato e tenuto, in questi giorni, una serie di workshop, prima a Melbourne e poi a Sydney, destinati al personale della rete vendita di due delle più importanti aziende australiane di import di olio Evo. Import che in quel paese a tutto febbraio scorso, secondo un report della Commissione Ue, è cresciuto del 5,2%, a 4.581 tonnellate, subito dopo Regno Unito, Giappone e Canada, al netto di Usa e Brasile che rimangono le due principali destinazioni dell’olio di oliva europeo.

Tra panel test e attività formative sono state illustrate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio Evo di Puglia, ed andriese in particolare, caratteristiche che gli operatori delle due aziende stanno  condividendo in questi giorni, e così fino ad oggi, 14 settembre, con gli espositori ed i visitatori del Fine Food Australia di Sydney, appuntamento fieristico dell’agroalimentare tra i più importanti a livello mondiale. “Siamo sempre più export oriented perchè aumentare le quote di mercato all’estero è diventato indispensabile – spiega Riccardo Cassetta, amministratore unico di  Olio Levante e, da giugno 2022,  Presidente di ASSITOL,  associazione che rappresenta le maggiori industrie olearie, e non solo, del Paese.  Il 2023  sarà ricordato come l’anno dei record nei listini degli oli di oliva. Tra calo della produzione italiana e preoccupazione per la raccolta olivicola spagnola, i listini alla produzione sono infatti schizzati verso l’alto, ed il nostro olio Evo, alla produzione,  è cresciuto del 49%. Per questo dobbiamo spingere ancora di più sui mercati esteri a cominciare dall’ Australia dove stiamo supportando due nostri partner storici da oltre 20 anni per affrontare le criticità del mercato di queste settimane e consolidare i nostri rapporti commerciali d’oltre Oceano. Per l’olivicoltura italiana questa campagna olearia rappresenta l’anno 0, è giustissimo che i produttori siano equamente remunerati nel prezzo dell’olio extra vergine di oliva ed è arrivato anche il momento di aumentare le produzioni e la produttività del nostro territorio”.

Per l’azienda guidata da Riccardo Cassetta l’export in Australia e in Nuova Zelanda è una delle voci maggiori, quasi il 10%, di tutto il fatturato ottenuto all’estero che è pari al  60% del totale. La crescita sui mercati esteri è dunque obbligata soprattutto in questa fase  anche per fronteggiare non solo le turbolenze dei prezzi di mercato, ma anche la flessione   produttiva attesa in Puglia intorno al 20%, e gli effetti dell’aumento dei prezzi alla produzione con ricadute importanti anche sui prezzi al consumo che hanno depresso gli acquisti, almeno quelli presso i format della distribuzione organizzata.  Nei primi sei mesi del 2023, infatti, le vendite in volume sono scese del 12%, nel complesso, con una frenata dell’11% dell’olio Evo.

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