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Zona Pip, conguaglio tombale con “ribasso” per chiudere il contenzioso con le aziende

Chiuso il lavoro della task force voluta dall'amministrazione comunale: ora si attende la delibera

Un conguaglio tombale ridotto in media di circa il 30% per chiudere nei prossimi mesi un contenzioso sulle urbanizzazioni che prosegue ormai da molti anni e che rappresenta una importante incognita sulle spalle dei 300 imprenditori della zona Pip della città di Andria. E’ quanto emerso durante un incontro tra l’amministrazione comunale andriese, i dirigenti, gli imprenditori e la task force messa in campo dall’ente per completare un riconteggio complesso di somme di cui si erano perse le tracce nei meandri della finanza pubblica. La zona Pip andriese, infatti, nasce ormai una ventina di anni fa e l’allora amministrazione comunale intercettò un finanziamento europeo di circa 5 milioni di euro attraverso il Patto Territoriale. Quei fondi non furono utilizzati nella loro totalità e, dagli incartamenti recuperati con grande difficoltà, si ha contezza dell’utilizzo di circa la metà della somma totale. Fondi, questi, che dovevano essere utilizzati proprio per abbattere i costi delle urbanizzazioni oltre che dell’acquisto delle aree e favorire l’insediamento delle aziende. Ma dal 2011, e poi con un’accelerata durante il periodo commissariale, il Comune di Andria si è accorto di non riuscire più a rintracciare questi soldi scaricando tutte le quote in una richiesta di conguaglio agli imprenditori. Immediata l’opposizione di diverse aziende mentre altre hanno regolarmente pagato almeno le prime rate previste.

Negli scorsi mesi allora l’amministrazione comunale ha provato a far ordine sulla vicenda delegando ad una task force il completamento della ricerca delle somme arrivate nell’ambito del finanziamento europeo di 20 anni fa e, soprattutto, il riconteggio dei conguagli che ogni azienda deve versare al Comune di Andria. Una vicenda che, nel frattempo, ha completamente bloccato gli investimenti nell’area anche se è di pochi mesi fa l’approvazione di un nuovo regolamento che punta a favorire gli investimenti dei privati sui 40 lotti che ancora non sono stati assegnati. Durante l’incontro è emerso come l’ente comunale abbia già stralciato dai calcoli le spese di contenzioso che non ricadranno sulle aziende della Zona Pip oltre all’esclusione delle aree assegnate a Mercato Ortofrutticolo, Carabinieri e Guardia di Finanza oltre alle aree di parcheggio e per altre urbanizzazioni di pubblica utilità. Si attende comunque ora una delibera chiarificatrice da parte dell’ente nei prossimi giorni in vista anche dell’approvazione del bilancio e considerando che ci sarà da verificare anche come effettuare i pagamenti per gli imprenditori che dovranno versare delle somme. Presente all’incontro anche l’AIPA, la neonata associazione che raccoglie circa un terzo degli imprenditori della Zona Pip. La speranza non può che essere quella che questa vicenda si risolva una volta per sempre e che, soprattutto, si possa tornare a parlare di investimenti nella zona produttiva della città in cui mancano ancora per esempio la fibra ottica o la rete gas elementi spesso essenziali per permettere il lavoro di aziende che portano occupazione e risorse economiche al territorio.

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