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Il processo sulla tragedia ferroviaria del 12 luglio 2016 non riparte: nuovo rinvio a fine mese

Nel 2023 pochissime udienza e da due mesi solo slittamenti. Ora in aula il 30 marzo

Dopo il rinvio del 1 marzo nell’aula bunker del carcere, ecco il nuovo slittamento anche nella giornata odierna questa volta nell’aula della corte d’assiste del Tribunale di Trani. Non riparte il processo sulla tragedia ferroviaria del 12 luglio 2016 ora aggiornato al 30 marzo prossimo. Dopo l’udienza del 23 gennaio scorso, infatti, c’è stato un sostanziale stop a causa di problemi di salute prima dei giudici e poi degli avvocati difensori. Stessa motivazione quella odierna e nuovo rinvio. Il processo di primo grado, in corso di svolgimento presso il Tribunale di Trani, è arrivato ormai alle battute finali ma ci vorranno ancora dei mesi prima della sentenza.

Per andare più veloci il collegio giudicante aveva previsto di poter accelerare al massimo le udienze nel mese di marzo con ben otto sedute tutte però saltate. Un’accelerazione che sarebbe stata utile per arrivare a sentenza entro l’estate quando saranno ormai trascorsi sette anni dalla tragedia considerando che già ad ottobre scorso sono arrivate le richieste dei pubblici ministeri. Oggi sarebbe stata la volta delle difese dei capistazione di Andria e Corato.

Il processo, lo ricordiamo, dura ormai da oltre 3 anni, ha coinvolto 100 teste ed ha nel complesso 16 imputati tra cui c’è anche la società Ferrotramviaria per cui i pubblici ministeri hanno chiesto la revoca delle autorizzazioni alla circolazione per un anno ed oltre un milione e mezzo tra sanzioni e confisca. Un mese fa, invece, è arrivata l’assoluzione anche da parte della Corte d’Appello di Bari per la dirigente del Ministero delle Infrastrutture Elena Molinaro, unico imputato ad aver scelto il rito abbreviato.

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