Home Sport Fidelis Andria, a Messina per superare il mal da trasferta

Fidelis Andria, a Messina per superare il mal da trasferta

La vittoria manca dall'ultima volta sullo Stretto

Appellarsi anche alla cabala per interrompere un digiuno che dura da quasi 15 mesi? Probabilmente è quello che farà la Fidelis Andria in vista della trasferta di Messina, tappa cruciale del campionato biancoazzurro. La classifica dice che il gruppo passato per le mani di Cudini e Doudou e oggi affidato a Trocini è ultimo a -2 dal penultimo posto e a -6 dallo stesso Messina, rilanciato nel 2023 da un percorso da zona playoff con 14 punti nelle ultime sette partite. Un rendimento molto distante da quello di Arrigoni e compagni, a secco di successi da 12 gare e capace di conquistare in questo intervallo appena cinque punti segnando la miseria di tre reti. Le stesse che la Fidelis mise a segno il 28 novembre 2021 al San Filippo-Franco Scoglio, nel giorno di quella che resta tutt’ora l’ultima affermazione esterna della squadra andriese in C: 2-3 il finale quel giorno, in una partita inaugurata dal vantaggio dei siciliani con Catania, passata per la rimonta Fidelis con Di Piazza e il rigore di Bubas, prima del 2-2 targato Adorante e dal centro della vittoria firmato da Alberti. Nomi che appartengono al passato: in panchina c’era Ciro Ginestra, in campo andarono 15 giocatori – sostituti compresi – che oggi non fanno parte di un organico rivoluzionato tre volte in altrettante successive sessioni di calciomercato.

Da quel blitz di Messina la Fidelis ha giocato altre 26 partite lontano dalla Puglia tra campionato e Coppa, totalizzando 0 successi, 8 pareggi e 18 sconfitte, le ultime tre nel nuovo anno: 2-0 a Cerignola, 3-1 a Picerno, 4-0 a Catanzaro. Nel girone C edizione 2022/23, i punti totalizzati fuori casa sono 3 sui 39 a disposizione in 13 partite: frutto dei pareggi sui campi di Viterbese, Gelbison e Turris. Solo la Virtus Francavilla, con una sfida in più giocata fuori casa, accompagna sul gradino più basso di questa classifica la Fidelis. Che si presenta sullo Stretto, dove le squadre si sono già affrontate quattro volte tra i pro – una vittoria siciliaana, un pareggio e due affermazioni biancoazzurre, con l’attacco più anemico del torneo: appena 18 reti segnate in 27 giornate. Tanti numeri da cancellare, su un campo che già in passato ha avuto il sapore della svolta. Basterà per interrompere un digiuno che rischia di risultare letale per la classifica e la permanenza tra i pro?

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