I tempi si allungano ed il rimpallo di responsabilità tra gli enti non favorisce di certo la prosecuzione delle procedure necessarie ad arrivare rapidamente alla pubblicazione del bando per i lavori di costruzione del nuovo ospedale di Andria. A confermare l’incertezza assoluta dei tempi è stata sia la Direttrice Generale dell’ASL BT Tiziana Dimatteo e sia l’audizione in I commissione regionale in cui si è fatto nuovamente il punto sui nosocomi che bisognerà costruire nei prossimi anni. In particolare nell’incontro in Regione si è fatto il punto della situazione in cui la certezza è che ci sono tutti i pareri sul progetto definitivo dei 23 enti interferenti sull’area prescelta in zona Macchie di Rose ma manca la fonte di finanziamento aggiuntiva di circa 150 milioni di euro necessari per completare l’intera opera.

Dagli iniziali 138 milioni di euro già appostati per costruire la nuova struttura si è passati ad una spesa presunta che sfiora quasi i 300 milioni. Ci sono, in pratica, da trovare circa 150 milioni che la Regione, per bocca dell’assessore alla Sanità Rocco Palese, avrebbe già individuato in un finanziamento FESR 2021-2027 per le regioni Obiettivo 1. Ma al momento non è stato ancora sottoscritto nulla con il governo. Senza la sicurezza di questi fondi non si potrà dare il via al bando per i lavori della nuova struttura che conterà 400 posti letto ed un polo universitario. La commissione ha rinviato il punto a 60 giorni sperando che ci siano ovviamente delle novità rilevanti.

Dello stesso argomento ha parlato anche il Sindaco Bruno ieri sera in una nota sui social sottolineando che comunque l’assessore Palese ha assicurato nuovamente che la copertura economica integrale per la struttura sarà assicurata. La proposta del Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Francesco Ventola è, invece, quella di riaprire subito gli ospedali chiusi sulla BAT, rivedere il Piano di Riordino Ospedaliero in attesa del nuovo nosocomio di Andria i cui tempi restano particolarmente lunghi.