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Urinano su cartacce e le lanciano sul portone della biblioteca diocesana, «Abbandonati al vandalismo»

Gettatati anche petardi accesi all'interno della struttura

E’ un giorno di ordinaria follia in quella periferia andriese dimenticata di Largo Seminario, la zona antistante l’ingresso della Biblioteca diocesana “S. Tommaso d’Aquino” e l’ingresso della Chiesa del Carmine e del Seminario Vescovile di Andria che questa mattina è stata vittima dell’ennesimo atto di vandalismo.
«Ormai non si contano più gli atti di vandalismo che la Biblioteca diocesana e il Seminario Vescovile sono chiamati a sopportare quotidianamente a causa della presenza indisturbata di vandali, per lo più adolescenti nella zona antistante l’ingresso della Biblioteca e del Seminario»- hanno denunciato sulla pagina facebook della Biblioteca diocesana “S. Tommaso d’Aquino.
«Le foto descrivono, ma non abbastanza, lo scempio che, quotidianamente, soprattutto in questi giorni festivi e di botti da fine dell’anno, le Bibliotecarie, i genitori dei piccoli, gli utenti della Biblioteca sono costretti a sopportare. Uno scempio, spesso, non soltanto fisico, ma anche verbale, rischiando, in ogni momento, lo scontro anche fisico con i delinquenti di zona che oltre a perpetrare danni a cose e luoghi, sono lì pronti a minacciare verbalmente e talvolta fisicamente chi osa avanzare loro rimproveri.
È quanto accaduto oggi, quando, al limite dell’esasperazione e dopo l’ennesima richiesta di non deturpare portoni, muri, gradoni (di interesse storico culturale, anche), i ragazzacci hanno pensato di replicare alle insistenti richieste di rispetto del luogo e delle persone che vi passano, anche bambini di età 0-3 anni, hanno pensato bene, indisturbati e per nulla minacciati e preoccupati dalla presenza di adulti e responsabili dei luoghi culturali di urinare prima sulle cartacce e poi lanciarle sui portoni, estirpare erbacce e gettare ogni sorta di rifiuto sulla zona antistante l’ingresso del complesso Seminario e Biblioteca. In aggiunta e in deroga a ogni ordinanza comunale che vieta l’utilizzo di petardi, hanno gettato petardi accesi all’interno della Biblioteca, mentre alcuni operatori tentavano, a portone aperto, di ripulire quanto i giovinastri avevano nei minuti precedenti perpetrato. Ma alle “bombe”, perché di questo si tratta, accese e fatte deflagrare, in pieno giorno, siamo abituati, quanto lo sono i bambini 0-3 anni che frequentano la Biblioteca per le Letture animate e che anche stamattina erano stati al loro amatissimo appuntamento.
Sembrano scene al limite tra il comico e il drammatico. In realtà, tutto ciò è grottesco, volgare, nauseante. Nauseante come lo stomaco di chi, quotidianamente, senza arrendersi all’azione dei delinquenti, continua a pulire quegli spazi per rendere accettabile un luogo, quale quello della Biblioteca, presidio di cultura e legalità.
Un presidio che tuttavia, rimane tale, con tutte le difficoltà del caso, con la paura ogni giorno, di essere aggrediti da orde di ragazzacci che questa società non è riuscita a educare e questa stessa comunità non riesce nemmeno a gestire, contrastandola, arginandone le azioni violente, recuperandola, in qualche modo. Dandole una seconda possibilità.
In realtà, di possibilità, questa comunità ne ha date di infinite, ma restano solo ed esclusivamente le possibilità di continuare a danneggiare uno spazio pubblico dimenticato da tutto e da tutti, tranne che dagli operatori del Seminario e della Biblioteca, costretti, ogni giorno a fare i conti con la probabilità di non rientrare a casa sani e salvi».
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