Circa 4mila tonnellate di percolato emunte dalla Discarica di San Nicola La Guardia ad Andria in otto mesi da ottobre 2021 a luglio 2022. Un quantitativo enorme che, tuttavia, è solo una parte di quello ancora conservato nel sito andriese. Ci sarà nelle prossime ore, attraverso una determina dirigenziale, la definitiva risoluzione del contratto da parte del comune di Andria, con la ditta G.F. Service di Bacoli in provincia di Napoli, che aveva vinto la gara europea telematica per il servizio di emungimento, trasporto e smaltimento del percolato conclusasi a luglio dello scorso anno con la firma del contratto. La decisione è arrivata al termine delle molteplici contestazioni da parte del settore ambiente del comune di Andria, quasi una settantina sarebbero gli inadempimenti contrattuali tali da maturare un totale di oltre 100mila euro di penali contestate dal settore ambiente dell’ente.

In pratica da luglio ad oggi il percolato contenuto nella discarica di San Nicola La Guardia non è stato più smaltito. All’appello mancano sicuramente quasi duemila tonnellate non ancora emunte dalla ditta secondo la previsione iniziale dei progettisti dell’intervento a cui inevitabilmente va aggiunto quello formatosi in questi mesi. Il tutto nasce in realtà a fine aprile dalla richiesta del settore ambiente di incrementare ulteriormente la quantità di emungimento settimanale prevista con cinque trasporti da 30 tonnellate. Questa quota sarebbe dovuta esser innalzata a causa del troppo percolato presente e delle difficoltà nell’estrazione del biogas affinchè la discarica rispettasse le norme di sicurezza così come dichiarato anche dall’ARPA già nel 2019 dopo i sopralluoghi effettuati. Alle richieste del settore la ditta ha risposto con la disponibilità a parlarne ma, in realtà, nonostante un incontro avvenuto a fine aprile il servizio non è mai più stato ripreso con la costanza precedente viste anche le continue contestazioni dell’ente.

L’enorme quantità di percolato presente nella discarica di San Nicola La Guardia testimonia la grande attenzione ambientale che quel sito deve meritare ancor di più a poche settimane dall’inizio della stagione delle piogge. Una discarica ormai chiusa da diversi anni e per cui sta intervenendo in post gestione l’ente comunale in danno della Daneco azienda che gestiva il sito. Questa attività di emungimento del percolato rientra nel finanziamento ricevuto dalla Regione Puglia di circa 5 milioni di euro per la messa in sicurezza dopo anni di sostanziale abbandono. Ora bisognerà quasi certamente correre per affidare nuovamente il servizio perché, aldilà delle beghe burocratiche, quei quantitativi di percolato, sostanza pericolosissima per l’ambiente e la salute umana, restano ancora in una discarica la cui messa in sicurezza complessiva non c’è ancora.