Che fine hanno fatto i gol degli attaccanti nella Fidelis Andria? La domanda sorge spontanea analizzando l’avvio di stagione della squadra allenata da Mirko Cudini e allargando lo spettro di valutazione agli ultimi 12 mesi vissuti dal club biancoazzurro nel campionato di Serie C. Avviati con le difficoltà tecniche e tattiche palesate lungo le gestioni Panarelli, Ginestra e del tandem Di Leo-Di Bari, quest’ultima coincisa con la salvezza nello spareggio playout contro la Paganese, e passati nella loro ultima fase dal profondo restyling portato avanti da un’area tecnica guidata dal direttore sportivo Sandro Federico. Risultato? Solo tre confermati – uno di loro è Tulli, oggi fuori lista – e tantissimi volti nuovi, seguendo le direttrici del ringiovanimento e della patrimonializzazione. Filosofia che sin qui ha prodotto una crescita dal punto di vista del gioco ma non dei risultati: due sono i punti dopo le prime quattro giornate di campionato nel gruppo C e nella piazza qualche brusio dopo il derby perso in rimonta a Taranto ha cominciato a farsi sentire.

Più che l’insoddisfazione per il gioco espresso, con la Fidelis che si sta comunque facendo apprezzare per idee, identità e spirito, a preoccupare la tifoseria è la possibilità di ripetere comunque gli stenti della scorsa stagione per arrivare all’obiettivo, quello di una salvezza meno tribolata rispetto al recente passato. Così a incidere sulla valutazione dei primi 360 mintui sul campo di Arrigoni e soci c’è anche questo retropensiero. Inevitabile analizzare i numeri. Scoprendo che delle quattro marcature sin qui realizzate dalla Fidelis in campionato solo una è arrivata da un componente del tridente – Orfei nell’1-2 contro il Cerignola – mentre le restanti tre reti sono state firmate da altrettanti centrocampisti: Urso e Paolini nel 2-2 di Viterbo, Candellori per il provvisorio vantaggio allo Iacovone. In entrambe le occasioni citate, inoltre, la Fidelis è stata rimontata. Riuscendo comunque a pareggiare contro la Viterbese e cedendo invece l’intera posta a Taranto.

Sin dalla prossima partita casalinga contro il Picerno, in calendario sabato 24 settembre alle 14.30 allo stadio Degli Ulivi, ci si aspetta allora un upgrade davanti alla porta avversaria degli attaccanti biancorossi. Accomunati da due fattori: tutti under 25 e tutti a caccia dell’annata della svolta, almeno sul piano numerico. Leon Sipos, a segno sette volte l’anno scorso con il Catania, sin qui si è rivelato molto utile per sponde e assist – vedi il filtrante per Candellori a Taranto – ma gli si chiede maggiore presenza negli ultimi 16 metri. Si attende anche il contributo di Pavone e Bolsius, reduci da una stagione rispettivamente con 3 e 4 reti all’attivo, mentre Orfei, Mercurio e Persichini sono dei deb, o quasi nella categoria. La fame li accomuna, la necessità di far gol per la Fidelis li lega. Per trasformare gli applausi per le prestazioni in gratificazioni in classifica.