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Antenna in via Buozzi, Futura risponde a Barchetta (FdI): «Abbiamo già chiarito il tema, si informi»

La nota del gruppo consiliare

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del Gruppo Consiliare di FUTURA Rete Civica Popolare:

«Leggiamo con molta attenzione e preoccupazione l’articolo pubblicato dal Consigliere Barchetta sulla questione che riguarda le installazioni delle “Antenne per la telefonia mobile”, eppure ci era parso di aver risposto, durante un Consiglio Comunale per il tramite del nostro assessore, alla sua interpellanza, non solo con garbo ma con assoluta chiarezza, tanto, che se non ricordiamo male, nella sua replica si raccomandava soltanto di porre successivamente attenzione al completamento dell’intero Iter.

Pertanto non ci spieghiamo, se non per essere intervenuta la campagna elettorale e quindi solo ed esclusivamente per sua CONVENIENZA, come mai il Consigliere altera quanto gli è stato chiarito. Ma evidentemente non si è riusciti a comunicarlo correttamente in italiano e pertanto riproviamo a ricapitolare la vicenda “dell’antenna” di via Buozzi la quale non ha alcun parallelismo con quella di Via Scipione.

La richiesta che ha riguardato via B. Buozzi si limitava alla istanza di autorizzazione per la sola Infrastrutturazione sulla quale si sarebbe dovuto successivamente installare l’antenna per la telefonia mobile, pertanto la pratica ha riguardato il solo procedimento edilizio e non certo quello autorizzativo del SUAP e dell’ambiente, rimandando di fatto a una successiva richiesta l’installazione dell’apparato di telecomunicazione.

Diversamente per via Scipione la richiesta è stata contestuale, ovvero sia da un punto di vista edilizio per la infrastrutturazione, che ambientale per il posizionamento e il funzionamento dell’Antenna. Addirittura la pratica ha scontato tutti i passaggi anche della autorità di bacino essendo una zona a rischio dissesto idrogeologico.

Barchetta dovrebbe sapere che è stata proprio la sua parte politica a liberalizzare le installazioni delle Antenne di telefonia mobile con il Decreto Legislativo n. 198/2002, meglio noto come “Decreto Gasparri”, con il quale furono concesse MAGGIORI LIBERTA’ per l’installazione di ripetitori di telefonia mobile sul territorio nazionale.

A proposito di impreparazione, approssimazione e miopia, l’invito che rivolgiamo al Consigliere Barchetta è quello di approfondire le questioni piuttosto che di avventurarsi in discussioni fuorvianti e mistificatrici, gli consigliamo di chiedere con una interpellanza al suo ex Ministro Gasparri come mai ebbe in quella “Giornata” l’infelice idea di liberalizzare “l’antenna selvaggia”, forse in termini della sua e di altrui convenienza, piuttosto
che in termini di precauzione e tutela della salute pubblica??

Ci permettiamo di aggiungere una ulteriore nota tecnica. In riferimento alla normativa Nazionale il cosiddetto Decreto Gasparri”, qualunque regolamento risulta essere privo di efficacia essendo materia esclusiva dello Stato. Addirittura tali interventi sono considerati urbanizzazioni primarie necessarie e la regolamentazione alle installazioni può riguardare solo aspetti urbanistici strategici e di rilevante importanza assoggettati a
V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica). Saremmo ben lieti di accompagnare il Consigliere Barchetta a Roma per porre le sue stesse domande all’artefice di questa scellerata normativa che ha tenuto conto solo degli aspetti economici e non di quelli
afferenti il principio di precauzione e prevenzione per la salute pubblica.

Siamo certi che se il centrodestra dovesse vincere le elezioni Politiche, Barchetta chiederà e otterrà la modifica normativa alle installazioni degli apparati di telecomunicazioni».

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