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Il centrodestra andriese: «L’amministrazione rincorre attori di soap opera mentre la città è allo sbando»

La nota a firma di Grumo (Lega), Barchetta (FdI), Fracchiolla (FI) e Scamarcio

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del centrodestra di Andria, consiglieri comunali Gianluca Grumo (Lega), Andrea Barchetta (Fratelli d’Italia), Donatella Fracchiolla (Forza Italia) e Antonio Scamarcio (Scamarcio Sindaco).

«Il sindaco e la giunta rincorrono attori di soap opera e giocano a fare gli influencer di tiktok ma nella realtà, tra dictat politici e degrado, la città è allo sbando.

Mentre il sindaco, tra una sfilata e un’altra, si diletta a fare l’animatrice o a fare da spalla a qualche attore di soap opera, in città i problemi si accavallano con una certa gravità. Partiamo dalla situazione del nuovo servizio della raccolta e smaltimento dei rifiuti che è partito senza alcuna informazione alla cittadinanza e neanche ai lavoratori dipendenti che meritavano maggiore rispetto e considerazione. Questo ci preoccupa e ci porta nuovamente a chiedere maggiore comunicazione per non sprecare quanto di buono fatto in passato. Poi c’è la questione dei lavoratori della Publiparking che, nonostante precedenti pubbliche rassicurazioni del Sindaco, ora – senza alcuna clausola che vada a salvaguardare la loro posizione – rischiano di perdere il posto di lavoro, mettendo sul lastrico decine di famiglie. Una conseguenza del genere sarebbe una grave responsabilità del Sindaco che, con la sua maggioranza, gioca con la tutela del numero di posti anziché delle persone già impiegate. Quindi rimane sempre attuale la questione della riscossione dei tributi che peggiora di anno in anno, lasciando gli uffici alla deriva. Ed a proposito di conti e bilancio, ci pare fuori luogo l’entusiasmo con cui il Sindaco ha celebrato l’approvazione dell’altra sera in Consiglio Comunale della deliberazione sul Bilancio. Parliamo di soli 18 voti, una maggioranza, già politicamente sfilacciata, che ora numericamente si assottiglia sempre di più. È bene ricordare che con soli 16 voti si va a casa, salvo aiuti dalla “regia” e da qualche consigliere di opposizione folgorato sulla via di Damasco, attraverso motivazioni che però poco hanno a che vedere con le quelle che portarono Paulo di Tarso a divenire San Paolo Apostolo».

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