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Nuovo ospedale di Andria, dove troverà i circa 120 milioni mancanti la regione?

Tre assi portanti: altri fondi, strade di accesso e progetto definitivo. Ieri intanto un autogol del Consiglio Comunale

L’ottimismo di qualche giorno fa del Rup dell’ASL BT, l’Ing. Carlo Ieva, sembra esser stato ridimensionato dalle parole della politica dopo l’audizione della Commissione Bilancio della Regione Puglia sulla costruzione del nuovo ospedale di Andria. Per realizzare la struttura che si svilupperà su quasi 100mila metri quadri di terreno in contrada Macchia di Rose e potrà contare su 400 posti letto ed un polo universitario, servono quasi 260milioni di euro, poco meno del doppio dei 138 già impegnati dalla Regione Puglia a questo scopo.

A far scattare però l’allarme ieri è stata l’assenza, nell’audizione periodica, dell’assessore alla sanità Rocco Palese e del direttore del dipartimento salute Vito Montanaro. Entrambi sono stati riconvocati dalla stessa commissione per lunedì prossimo. La loro assenza, però, è stata percepita dalla politica come un passo indietro rispetto al grande ottimismo delle scorse settimane. La certezza è che ci sono almeno tre assi portanti per far si che il progetto prenda una strada più rapida possibile. Innanzitutto serve completare il progetto definitivo entro qualche settimana con il recepimento delle integrazioni o modifiche arrivate dai 23 enti cosiddetti interferenti sull’area di dove sorgerà la nuova struttura. Poi c’è tutto il problema viabilità di accesso: una struttura così importante per l’intero territorio del nord barese ed anche per città più piccole e lontane come quelle dell’hinterland e cioè Canosa, Minervino e Spinazzola, deve esser raggiungibile entro un limite massimo di mezz’ora. Al lavoro l’ente comunale e la regione per la pianificazione delle vie d’accesso e di connessione che in alcuni casi vanno completamente costruite in altri solo sistemate. E poi, parte principale del contendere, il nuovo costo dell’opera: poco più di 120 milioni da reperire per far si che l’opera sia finanziata in modo completo. Come spiegato alcuni giorni fa ai nostri microfoni dal Rup, l’Ing. Carlo Ieva, non si tratta di un costo maggiorato bensì del costo reale con quantità ben definite delle opere che derivano dal progetto definitivo realizzato. Dunque non una stima parametrica come quella realizzata nel progetto di fattibilità di tre anni fa, ma un costo derivato dalla moltiplicazione per il prezzo unitario delle diverse opere. Tra le ipotesi al vaglio della regione c’è quella dello spostamento delle risorse, circa 120milioni di euro, per la realizzazione dell’Ospedale del nord barese tra Molfetta e Bisceglie e per cui non è stato ancora completato lo studio di fattibilità. L’ipotesi al momento resta però al momento congelata almeno sino a fine giugno.

Insomma sono ancora diversi i punti interrogativi di un’opera importante che procede, tuttavia, a piccoli passi. L’orizzonte più vicino resta quello dell’avvio della gara d’appalto per le opere. Parallelamente c’è da iniziare anche i tanti espropri. Importante sarà l’opera di monitoraggio da parte soprattutto della politica anche se appare un mezzo autogol quello avvenuto ieri in consiglio comunale ad Andria: la maggioranza ha fatto mancare il numero legale nel momento in cui ci sarebbe dovuta esser la discussione di un ordine del giorno specifico per la nomina dei componenti del collegio di vigilanza sulla realizzazione del nuovo ospedale. Una scelta discutibile già oggetto di attacco oggi da parte delle opposizioni ed anche di alcuni elementi della maggioranza.

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