Difficile giudicare una partita giocata per ampi tratti in inferiorità numerica. Quasi impossibile farlo quando l’inferiorità numerica è doppia e dura oltre 70 minuti. Istantanee della prima Fidelis Andria del 2022. Sconfitta sul campo per 4-0 da un Sudtirol sicuramente superiore, come i numeri totalizzati dagli altoatesini (primi nel girone A nonostante due partite giocate in meno) possono testimoniare, ma al termine di una partita sicuramente caratterizzata dai due rossi in 10 minuti, sventolati prima a carico di Legittimo per un fallo giudicato da ultimo uomo su Odogwu e poi in faccia a Di Piazza, reo di proteste troppo veementi nei confronti dell’arbitro. Proprio il signor Adalberto Fiero di Pistoia, suo malgrado, è stato protagonista del match. Non ha mai dato la sensazione di una direzione di gara univoca nel metro adottato e non ha brillato per capacità di dialogo in campo. Tanto da generare a fine gara le piccate dichiarazioni del presidente biancoazzurro Aldo Roselli, che non ha affatto escluso l’impiego della formazione Primavera nella finale di ritorno, in calendario il 2 marzo a Bolzano. Il primo obiettivo stagionale – la finale di Coppa Italia di categoria – è sfumato così, in un insolito pomeriggio di gennaio. La buona notizia è che non il traguardo fondamentale, la salvezza, è ancora ampiamente alla portata di Alcibiade e compagni. A partire da domenica prossima, quando il calendario proporrà alla Fidelis la trasferta sul campo della Vibonese, avversario oggi ultimo con 14 punti, a -2 dall’Andria. In vista della trasferta calabrese, Ginestra può fare i conti con alcune buone indicazioni arrivate dagli ultimi arrivati. Urso ha dimostrato buona personalità e discreto ritmo in regia, Risolo è stato tra gli ultimi a mollare, Riggio ha esibito aggressività e predisposizione ad accompagnare l’azione, qualità essenziale per un terzo di difesa. Sull’esordio di Saracco pesa l’incomprensione con Nunzella in occasione dello 0-3 ospite ma nel complesso l’ex portiere del Cosenza ha messo in mostra personalità e autorità, in particolare nelle uscite alte. Per Messina e Ortisi, gettati nella mischia a gara ormai compromessa, il giudizio è rimandato. Della vecchia guardia restano delle certezze Casoli e Bubas, che contro il Sudtirol hanno scaricato il contachilometri. Un’altra certezza è che occorrerà evitare colpi di testa come quelli che hanno condotto al secondo giallo per Di Piazza: da giocatori di esperienza come il 33enne di Partinico Ginestra e la dirigenza si attendono un contributo diverso in questa seconda parte di stagione. Che, dopo la falsa partenza di Coppa, sarà inaugurata a Vibo. Prima tappa di un cammino salvezza che non consentirà soste e battute a vuoto.