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Testimoni di Geova «torturati» in Russia, la denuncia delle comunità di Puglia e Basilicata

Esperienza diretta della portavoce della comunità da tre anni ad Andria

Storie che sembravano relegate ad un lontano passato e che invece riemergono in tutta la loro crudeltà dalle cronache più recenti. Marina Pisgiòva ha lasciato la Russia per trasferirsi ad Andria da circa tre anni ma ha mantenuto saldo il legame con il suo paese d’origine. E’ dal suo racconto che emerge la drammatica situazione che vivono in Russia i Testimoni di Geova. Perseguitati, arrestati e secondo alcune testimonianze anche torturati. Una violazione della libertà di culto condannata a più riprese dalla comunità internazionale ma che ancora continua a perpetrarsi ai danni di quasi 200mila persone

Dal 2018 ad oggi si è assistito ad una vera e propria esclation di episodi di violenza. L’ultimo, tra i più eclatanti, solo un mese fa, quando due giovani famiglie sono state torturate. In Russia, spiega il portavoce della comunità di Puglia e Basilicata, il culto dei Testimoni di Geova viene qualificato come un’attività estremista e quindi sovversiva.

Tra Puglia e Basilicata si contano circa 45mila Testimoni di Geova, un movimento religioso in costante crescita da cui parte, unitario, l’appello in favore dei fratelli russi.

Il servizio.

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