Riceviamo a pubblichiamo una nota a firma del gruppo consiliare di Futura Rete Civica Popolare.

«Nell’ambito del Recovery plan Italiano è stato emanato un bando, riservato ad imprese e operatori per investire nel recupero degli scarti tessili. SI tratta di una misura “faro” per la transizione ambientale: Favorire il recupero degli scarti come materie seconde, impedire che vadano in discarica e pesino sul Comune, sulla tassazione e sull’ambiente.
I protagonisti dei progetti saranno reti di imprese e partenariati pubblico-privati. Nel nostro territorio l’avvio di una piattaforma di recupero del tessile serve a:

– Diminuire i rifiuti mandati in discarica e i pesanti costi sulla comunità e contribuenti
– Rivedere le logiche di tassazione e responsabilizzare i produttori di scarti, con riduzione tariffaria per tutti
– Ridurre le conseguenze delle attività economiche sull’ambiente
– Incentivare il sistema di imprese e le alleanze con gli ENTI DEL TERRITORIO.

Il tutto con il 55% dei costi finanziati dal Recovery Fund, e la parte restante che si autofinanzia. A una condizione però, visto che i miracoli non esistono: che nel territorio ci si organizzi e parta subito un lavoro comune tra imprese e istituzioni. E’ proprio questo l’intento con cui sono nate le reti di che tengono insieme i protagonisti delle iniziative.
La sfida del dopo Covid non è costituita solo da opere pubbliche, anzi, ma da progetti investimenti e azioni trasversali, che impattano sulla economia, sul territorio e ci portano alla innovazione. Le prossime tappe saranno energia, digitale e turismo.

Siamo poco pronti però. Il Comune non ha ancora una struttura e un disegno che si occupi di PNRR. LA provincia BAT neanche. Bisogna immediatamente avviare questo lavoro, costituire l’Ufficio PNRR , e associarsi in partenariato ad imprese professioni e associazioni, perché solo così le solitudini diventano forza, progetto, investimenti e innovazione. Altrimenti dopo le prediche dei fondi europei le nostre energie migliori continueranno a lasciarci.

Intanto da subito Comune e Provincia dovrebbero attivarsi per organizzare un territorio a forte concentrazione della industria tessile a progettare la rete e la partecipazione al Bando. Sarà un primo passo decisivo per costruire insieme un’altra storia di questa nostra terra».