Firmato l’accordo transattivo da oltre 700mila euro che consentirà la conclusione delle opere di ampliamento per il Liceo Scientifico “R. Nuzzi” di Andria. Una buona notizia per l’istituto andriese che dopo anni di battaglie potrebbe veder finalmente concluso un iter infinito bloccatosi completamente da oltre due anni a causa di una “lite” in giudizio da parte della Provincia BAT e del Consorzio aggiudicatario dei lavori CO.PRO.LA di Senigallia. Facciamo un rapido salto indietro nel tempo ed arriviamo al 2011, esattamente dieci anni fa, quando l’allora Giunta Provinciale della BAT approvò il progetto preliminare per l’ampliamento dell’istituto. Opera per un totale di circa 4 milioni di euro che sarebbero serviti a realizzare una struttura più moderna con più aule, laboratori e strutture sportive. Nel 2014 la consegna del cantiere alla ditta che ha vinto il bando per le opere e prima parte piuttosto spedita almeno sino al 2017 quando c’è stato un blocco a causa della necessità di una variante. Approvazione della perizia arrivata nel marzo del 2018 con un aumento di spesa di circa 150mila euro. La Provincia, sino a quel momento, aveva corrisposto alla ditta quasi 3milioni e 100mila euro. Ma sul quinto stato di avanzamento lavori arrivano i primi problemi ed il primo blocco completo delle opere. Un blocco, difatto, mai superato nonostante la Provincia arrivi anche, ad agosto 2019, a risolvere il contratto d’appalto con il Consorzio per grave inadempimento contrattuale.

Una mossa che, tuttavia, non avrà particolari ricadute positive. Lavori incompleti e tante domande in una vicenda che resta agli atti come una lunga e complessa matassa tutta burocratica mai risolta. Da allora in poi si ragiona solo nelle aule di tribunale a Trani con i giudici che, in realtà, sembrano propendere più per inadempienze dell’ente appaltante che per il contrario. La prossima udienza per le due controversie in atto si sarebbe dovuta tenere il 21 aprile del 2022. Ma a fine settembre scorso è arrivata la decisione delle parti: un accordo transattivo per cessare la “lite”, conciliare le posizioni e provare a chiudere i lavori ancora da eseguire per restituire piena dignità ad uno degli istituti più importanti del territorio.

Accordo firmato il 22 settembre scorso e che ora obbliga la Provincia, entro quindici giorni, a corrispondere una quota pari a circa 300mila euro complessivi per dare corso alla transazione. Obbligo anche per la ditta appaltatrice che ora dovrà completare rapidamente tutte le opere previste nel progetto iniziale e parzialmente modificate dalla variante di tre anni fa.