Nei loro occhi lo sconforto per un periodo difficile che si sta prolungando oltre ogni previsione, ma allo stesso tempo la voglia di non restare in silenzio e far sentire la propria voce è troppo forte per abbandonarsi alla delusione per le chiusure decise dal Governo e le ulteriori restrizioni imposte dalla Regione Puglia. Questa mattina ad Andria, in Largo Torneo, si sono dati appuntamento per un protesta pacifica commercianti di tante categorie differenti: ambulanti, esercenti della vendita al dettaglio, parrucchieri, pasticceri, ristoratori. Il grido d’aiuto si eleva sin dalle prime battute, la loro richiesta è inequivocabile: «Vogliamo riaprire».

Incertezze sui tempi di questa emergenza che proprio non vuole cessare. Già nei giorni scorsi diversi esercenti andriesi, tra ristoratori, operatori dello spettacolo, de turismo, dello sport e dell’abbigliamento, avevano affisso all’esterno della propria attività cartelli con la dicitura chiara: «Abbandonati e uccisi dallo Stato» accompagnata dall’hashtag #capriespiatori. La paura che questa situazione possa prolungarsi ulteriormente non manca. In ballo la vita delle famiglie degli esercenti, ma anche di tantissimi dipendenti che oggi non possono più lavorare. «Riaprire in sicurezza – spiegano gli esercenti – è assolutamente possibile».

L’appello alle istituzioni si eleva inevitabilmente. Monta l’insoddisfazione per il decreto “Sostegno”.

All’interno della protesta pacifica in Largo Torneo mancano le sigle sindacali che rappresentano le varie categorie, per qualcuno si tratterebbe di «un bene».

Il servizio.