«Quelli del centro destra cadono dal pero e si interrogano su quali siano gli equilibri di bilancio ad oggi del Comune di Andria, e se c’è differenza tra equilibrio contabile equilibrio sostanziale. A questo “grave interrogativo” si associa anche un deputato. Proponiamo un esercizio di realtà: chiedano ad un genitore come va l’asilo nido o ad una cooperativa se sono pagati gli stipendi, o ad una impresa del PIP se va tutto bene. Gli spiegheranno la differenza tra le carte inutili, compresi i piani di rientro, da loro approvate e la vita reale della città, tra equilibrio formale e sostanziale». Scrive così in una nota la colazione di centrosinistra (Partito Democratico, Andria Bene in Comune, AndriaLAB 3, Futura – Rete Civica) in risposta al comunicato del centrodestra.

«Non c’è nessun equilibrio: quadrano solo i numeri della contabilità previsionale, che fa emergere sempre il buco enorme coltivato fino a ieri. Tutto qui l’equilibrio delle cifre. Senza la delibera di “equilibrio nella previsione” (che poteva essere approvata anche mesi prima) il consiglio comunale si sarebbe sciolto, gettando Andria veramente nel buio. Magari a questo puntavano. La Corte dei conti ha rilevato che anche il piano di riequilibrio del 2018 “non quadra”, oltre a innumerevoli mancanze e superficialità.

Bisogna rispondere bene, verificando tutto, e nel frattempo non mandare numeri a caso ma stabilendo finalmente la verità sui conti. E’ così che nasce la possibilità di rilancio e di reazione: senza verità e senza la reale consapevolezza ci saranno solo e soltanto toppe da mettere e nascondere la polvere, come hanno fatto tutti fin’ora. Siamo al lavoro per questo, nonostante le gravissime lacune nella struttura tecnica comunale che ci hanno lasciato.

Sulla base di questa verità, che la città conoscerà per intero, se le risorse disponibili e le azioni possibili saranno in grado di tirare Andria fuori dalla palude, le avvieremo subito, specialmente facendo appello alle energie del lavoro e della intelligenza dei cittadini. Subiremo l’onta del dissesto causato da altri solo se costretti e se sarà meglio e giusto per la città, non perché potrà essere comodo per la politica.

A proposito di programmi e progetti, le linee di mandato sono state depositate al primo consiglio comunale e per la prima volta si è data la possibilità di convocare una seduta monotematico per discuterne, anche se non dovuto, in modo che la città possa condividere davvero. Ad altri resterebbe almeno il pudore di tacere, non aspettandoci certo gesti di aiuto per Andria».