Nella realtà benestante, di buona famiglia, amante della bella vita. Però si presentava nei conventi e nelle parrocchie di mezza Italia come orfano, malato e indigente. Talmente abile che riusciva a spillare a preti e suore migliaia di euro per volta. Soldi che poi sperperava in poche ore tra ristoranti, locali e alberghi di lusso. Racconta ai carabinieri un religioso truffato: «Quando ho detto di no alla sua richiesta di denaro si è buttato per terra disperato, implorandomi di consegnagli il denaro. Diceva di essere disperato, di dover onorare alcuni debiti».

Vincenzo Pastore, 20 anni, studente universitario fuori corso residente ufficialmente ad Andria dove abitano i genitori, era per l’accusa una sorta di truffatore seriale di suore e frati. E per questo ieri è stato arrestato dai carabinieri della stazione di San Teodoro dopo aver tentato l’ennesimo colpo all’interno dell’istituto religioso di Nostra Signora del Monte Calvario, in piazza Pedro Ferreira nella zona di Principe. Qui Pastore si era presentato nei primi giorni di ottobre e aveva ottenuto dalle religiose 4500 euro. Soldi che aveva giustificato come necessari per coprire un impellente debito.

Incassato il denaro, era rimasto a Genova per una decina di giorni e aveva soggiornato in un elegante albergo del centro. Quindi, finito il denaro, si è ripresentato nell’istituto religioso chiedendo di avere nuovi soldi. «Ho bisogno di denaro, sono nei guai», ha spiegato alle suore. Le religiose però hanno inteso di trovarsi davanti a un truffatore e hanno chiamato i carabinieri. Sul posto sono giunte le pattuglie della compagnia di Genova Centro.

I militari diretti dal capitano Michele Zitiello hanno immediatamente capito che stava mentendo e hanno svolto una serie di accertamenti. Scoprendo che Pastore non era organo, essendo i suoi genitori vive e vegeti ad Andria in Puglia, e che non aveva alcuna pendenza o debito. Anzi, secondo quanto ricostruito dai carabinieri pugliesi la famiglia di Pastore non ha difficoltà economiche ed è considerata benestante.

Alla luce di questo, di concerto con il pubblico ministero di turno Luca Monteverde, si è deciso di procedere all’arresto del ventenne. L’accusa è quella di truffa aggravata. Pastore ieri mattina è stato processato dal giudice con rito direttissimo. Il magistrato ha disposto la convalida dell’arresto. E però avendo lo studente una residenza certa a casa dei genitori si è deciso di far scattare nei suoi confronti il foglio di via dal comune di Genova e l’obbligo di firma nel comune pugliese. I carabinieri ipotizzano che lo studente possa aver compiuto altre truffe con questa tecnica in istituti di Genova e provincia.

Dagli accertamenti è emerso che lo stesso era già stato identificato e denunciato come l’autore di una serie di truffe e raggiri compiuti in istituti di suore o parrocchie di mezza Italia. Secondo gli investigatori Pastore utilizzava i proventi dei colpi per fare la bella vita. E si indaga anche in questo ambito per risalire ad eventuali complici che possono averlo aiutato.

(Fonte: Il Secolo XIX)