Le attività sportive con diversamente abili, i piccoli agonisti impegnati con una squadra nata tassello dopo tassello, ma anche l’attività quotidiana che animava non solo una struttura sportiva ma anche un quartiere che ha perso ormai un vero e proprio luogo di aggregazione. E’ stata spenta la prima triste candelina dalla chiusura dei cancelli della Piscina Comunale di Andria della quale torniamo ad occuparci dopo alcuni mesi. Qualche giorno fa abbiamo mostrato quello che non può che esser definito lo scempio e lo spreco di denaro pubblico per il manto erboso del “Degli Ulivi” lasciato nuovamente in stato di abbandono e per il quale ora bisognerà intervenire radicalmente per ripristinarlo. Oggi parliamo di un’altra struttura sportiva completamente abbandonata e cioè la Piscina di via delle Querce. In realtà la denuncia arriva direttamente dai residenti del quartiere: la struttura in stato completo di abbandono è al centro di una diatriba legale, avviatasi poco più di un anno fa tra ente comunale e vecchio gestore. Lo stato di abbandono rischia non solo di deteriorare ancor di più la struttura e le piscine ma anche di trasformarsi in un problema sanitario visto l’ormai cimitero di uccelli morti presente all’esterno e l’enorme quantità di altri volatili che trova rifugio proprio attorno alla struttura di via delle Querce. Anche qui vi è un vero e proprio scempio.

La vicenda giudiziaria sarà probabilmente tecnicamente lunga e di difficile risoluzione nell’immediatezza. Tra Comune ed ormai vecchio gestore, la Planet Andria che per 12 anni ha gestito la struttura dal momento della sua inaugurazione e sino a luglio dello scorso anno. L’ente, ha messo in moto un decreto ingiuntivo per recuperare somme pari a circa 600mila euro di canoni arretrati. Soldi che, tuttavia, gli ex gestori ritengono di non dover versare a causa delle mancanze dello stesso ente nei confronti della struttura ed in particolare per la mancata manutenzione straordinaria.

Nel frattempo sono state concluse le procedure per il nuovo bando: l’aggiudicazione è arrivata a metà 2019 per cinque anni ad una società di Verona, la Sport Management spa per un canone annuale di circa 70mila euro. Dai primi di agosto dello scorso anno la piscina sarebbe potuta già essere nella disponibilità del nuovo gestore che, tuttavia, ha lamentato alcune incongruenze della struttura rispetto al bando. Dopo un sopralluogo diverse sono state le note negative poste dal nuovo gestore dal mancato funzionamento di gran parte delle caldaie presenti, alle perdite ed al possibile deterioramento delle piscine semi-olimpioniche presenti nella struttura fino al mancato funzionamento del riscaldamento negli spogliatoi. Niente firma e nuova richiesta formale del Comune alla Planet Andria di ulteriori 35mila euro per gli interventi da effettuare.

Tutto questo mentre gli uccelli hanno trovato una loro nuova casa in quelle piscine dove non si nuota più con tanti rimpianti e tanti danni alla collettività.