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Crisi dello spettacolo, a pagare sono gli artisti e gli operatori “dietro le quinte”

Una fase di stallo che sta provocando perdite economiche e professionali

Sono abituati a divertire, a stupire il pubblico ad intrattenere con il loro talento. Ma in tempi di emergenza sanitaria, come quella che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, neanche loro hanno motivi per sorridere. Sono gli operatori ruotano intorno al mondo dello spettacolo, tra i più colpiti dalla crisi economica legata alla pandemia. Attori, cantanti, musicisti, ballerini. Artisti ma anche tecnici, attrezzisti e i tantissimi lavoratori che si muovono dietro le quinte. Da due mesi è tutto fermo: stop ai concerti, alle esibizioni, alle serate e ad ogni tipo di evento, con migliaia di date cancellate e rinviate a data da destinarsi. Una fase di stallo, certo giustificata dalla necessità di evitare contagiosi assembramenti, ma che sta provocando enormi perdite in termini economici e professionali. E la luce in fondo al tunnel sembra ancora molto lontana.

E se da una parte si registra il silenzio assordante delle istituzioni, dall’altra resta solo da augurarsi che i riflettori possano riaccendersi presto.

Il servizio.

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