Nelle ultime 24 ore altre tre persone residenti nella Provincia Bat sono risultate positive al coronavirus portando il totale dei casi a 65. Rimangono Andria e Barletta le città del territorio che stanno pagando il prezzo più alto al diffondersi dell’epidemia. Tra gli ultimi contagi accertati c’è quello di un 50enne barlettano attualmente in isolamento domiciliare che lamenta le prime difficoltà respiratorie. Ha chiesto che venga effettuato un tampone anche alla compagna che vive nel suo stesso appartamento e che inizia a mostrare sintomi influenzali ma pare, al momento, non sia stato ancora accontentato. Un dramma nel dramma per il 50enne attualmente in disoccupazione e che il primo aprile prevedeva di ritornare a lavorare. Il suo auspicio, ci racconta, è di ricevere dal personale sanitario maggiore collaborazione ed umanità nella gestione di un’emergenza che può cambiare radicalmente la vita di una persona.

Chi non potrà tornare a lavorare almeno per le prossime settimane è anche il dipendente della Sangalli, società che si occupa della raccolta rifiuti nella città di Andria, risultato positivo al test sul coronavirus. I suoi colleghi sono preoccupati per una possibile diffusione dei contagi e auspicano che i test per verificare la positività al covid 19 vengano estesi a tutto il personale entrato potenzialmente in contatto con la persona infetta. Ma i protocolli sanitari escludono, al momento, questa possibilità: i tamponi vengono effettuati solo in presenza di una chiara sintomatologia. La ditta Sangalli ci ha tenuto a chiarire che i dipendenti entrati in contatto con il loro collega positivo al coronavirus saranno sottoposti a quarantena e che l’azienda rispetta rigorosamente tutte le normative in materia di contenimento dell’epidemia, pur trovando oggettive difficoltà nel reperimento sul mercato dei dispositivi di sicurezza individuale.