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In centinaia ieri sera in Piazza Duomo, ma la vera normalità è il rispetto dell’emergenza

Zinni: «Evitare assembramenti e stare a casa», Di Bari: «Serve responsabilità»

Sembrerebbe d’esser tornati alle vacanze natalizie, con affluenza tipica da Vigilia di Natale, o addirittura un anticipo di quelle che saranno le festività pasquali. E invece no. Ieri, in tarda serata ad Andria, in centinaia si sono radunati in Piazza Duomo. Studenti che non devono più andare a scuola il giorno dopo, universitari forzatamente “in ferie”, tutto in virtù del decreto emanato dal Governo con il quale sono state chiuse tutte le strutture scolastiche ed universitarie sino al 15 marzo. La misura nazionale nasce per evitare che il contagio del Covid-19 possa aumentare proprio in quegli ambienti, ma il rovescio della medaglia è servito: l’assemblamento di gente, tanto bandito in questi giorni, si verifica nei luoghi all’aperto, quelli pubblici.

La movida andriese, per lo più giovanile, ci dice questo: la normalità prosegue anche durante l’emergenza. Ed ecco che in centinaia, ieri sera, non si sono curati delle norme imposte dal Governo. Eventi pubblici annullati, scuole chiuse, “evitare strette di mano e baci”, ecc ecc. Per i giovani, evidentemente, è troppo forte il desiderio di normalità. Opinione rispettabile ma che in questo momento deve essere messa da parte per il bene della comunità.

A tal proposito il consigliere regionale Sabino Zinni, andriese, ha preso la propria posizione:

«Cari ragazzi vedervi a centinaia ieri sera in piazza Duomo è una di quelle cose che fanno male. Non è San Riccardo e le scuole non hanno chiuso per permettervi inaspettati momenti di svago, ma perché in Italia, non so se vi siete accorti, c’è un’emergenza contagio, e la prima cosa da fare in una situazione del genere, è evitare assembramenti e stare a casa.

Non è uno scherzo e non è un film, è un virus che può far male davvero, che ha già messo in ginocchio parti della nostra economia, e rischia di mettere in ginocchio il nostro sistema sanitario. Va fermato e va fatto seguendo le direttive del Governo. È proprio la somma di piccoli gesti di assunzione di responsabilità da parte di ognuno che può fare la differenza.

Visto che tale senso di responsabilità sembra mancare, e non solo fra i ragazzi, chiedo al Commissario Tufariello di valutare la possibilità di emanare un’ordinanza in ottemperanza a quanto stabilito nel decreto sul Coronavirus. Serve un richiamo al senso del dovere di tutti, e forse un intervento a livello comunale potrebbe aiutare in questo senso».

«Serve responsabilità», incalza la consigliera regionale del M5S Grazia Di Bari. E tanti altri sono i commenti che viaggiano in questa direzione. Non si esclude che possano arrivare misure ancor più restringenti, proprio dal Comune di Andria. Perché l’emergenza coronavirus è attuale. Tra qualche tempo, quando tutto sarà finito, si potrà tornare a fare della normalità il modus vivendi più giusto e che la comunità si meriterà. Ma forse, ad oggi, servirebbe maggior collaborazione. Una società civile è tale nel momento in cui si fa carico di responsabilità e si mette a disposizione del bene comune. Quando arriverà il “domani normale” allora quelle centinaia di persone potranno tornare in piazza e alle spalle lo spettro del contagio. Ma ora serve collaborazione da parte di tutti.

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