«La situazione del trasporto pubblico locale ad Andria è notoriamente oggetto di attenzione da parte di molti esponenti politici ma, nonostante ciò, oggi si è verificato un fatto molto grave, a causa del comportamento del gestore, che ha inviato, senza alcun motivo se non quello di esercitare pressione sugli interlocutori, una lettera di licenziamento collettivo ai dipendenti». Una Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo sulla questione trasporto pubblico locale e sui licenziamenti annunciati oggi dall’ASA (Articolo Andria.News24.City). «Facciamo un passo indietro. Il sottoscritto, consapevole della situazione, ha richiesto che l’assessore regionale Giannini convocasse un incontro per affrontare la situazione che si determinerà il 30 giugno sia per la scadenza del contratto di servizio sia per il fatto che il nuovo servizio parrebbe insufficiente a garantire i servizi minimi e di conseguenza la totale occupazione».

«Alla immediata disponibilità di Giannini – spiega Marmo – che ha subito convocato un incontro per la prossima settimana, ecco sopraggiungere un’iniziativa incomprensibile e irrispettosa del lavoro che si sta facendo e che potrebbe risolvere i problemi: la Asa s.c.r.l., società affidataria del servizio, ha inviato la lettera di licenziamento a tutti i dipendenti. Appare del tutto evidente che ciò ha la finalità di esercitare, come altre volte, pressione psicologica sulle istituzioni coinvolte, dalla Regione alla Provincia al commissario e addirittura al prefetto. Il tutto senza sapere se avremo o non avremo le risorse e ignorando l’impegno della Regione, di cui sono testimone, per consentire alle Province di bandire le gare il più velocemente possibile. La gara, come detto, non risolve tutti i problemi e ci sono sicuramente da sciogliere alcuni importanti nodi che i lavoratori conoscono bene. Ma il licenziamento li pone in una situazione di debolezza tale da far perdere loro il diritto alla riassunzione con la clausola sociale nel servizio del nuovo appalto. Un comportamento a dir poco privo di ragionevolezza, che ha gettato nel caos e nella preoccupazione sia i dipendenti sia gli utenti del servizio. E’ un atteggiamento insopportabile che non possiamo non denunciare, posto in essere anche altre volte, sulla pelle dei lavoratori e di una comunità».