Home Politica Comunali 2020, Caldarone: «Ri-partire dai progetti e dalle azioni»

Comunali 2020, Caldarone: «Ri-partire dai progetti e dalle azioni»

La Rete Civica Popolare al lavoro in vista delle prossime elezioni amministrative

«Negli ultimi giorni la maionese della politica sembra impazzita. Molti si dedicano a giochini, ipocrisie,  contratti,  tavoli che si uniscono e si smontano, e somme di sigle partitiche senza anima. Addirittura “tavoli” di centro destra che pensano a come continuare l’opera passata, come se 90 milioni di buco e il declino della città non bastassero e non gridassero vendetta. Chiudendosi con promesse di vendette uno contro l’altro. Noi vogliamo ricominciare ed agire da un’altra parte». Sono le parole di Vincenzo Caldarone referente della Rete Civica Popolare Futura di Andria in vista delle prossime elezioni amministrative.

«Dalla Comunità, che non è una somma di sigle partitiche, ma un luogo umano di speranze sofferenze ambizioni e progetti. Per rimettere in piedi la città, e non solo il comune. RI-partire dai progetti e le azioni:

  • per il risanamento finanziario, morale ed operativo dell’ente comune: pace fiscale e risorse per lo  sviluppo e il lavoro
  • infrastrutture nuove, riuso dell’abitato, salvaguardia e valore ai beni comuni
  • piano strategico e risorse per il turismo, per la agroindustria e reti di imprese  innovative
  • cultura, solidarietà e qualità dei servizi sociali
  • ambiente, energia e sostenibilità
  • sicurezza, controllo del territorio, smart city».

Dopo l’elenco spiega ancora Caldarone: «Andria ha molte risorse, comprese quelle che sono via dalla città.  Sono ancora disunite e inespresse: cittadini singoli e associati , rete civica –  persone impegnate in politica che danno priorità alla comunità e non ai partiti .  Uniamo le volontà, i contenuti, le risorse in un progetto civico e di comunità-ridiamo una speranza,una possibilità: SI PUO’ FARE. Questa idea di politica di comunità può esprimere molte candidature: dalle esperienze di chi ha ben governato, alla forza delle idee nuove e alle grandi capacità femminili, ancora inespresse alla guida di Andria.  Io stesso sono disponibile per la candidatura di un progetto vincente, o anche per far parte organica di una squadra forte e unita.  Fa male alla città il gioco delle divisioni sui nomi invece che la pratica, umile e forte, della coesione».

«Noi scegliamo questa via. Realizziamo una rete di persone, organizzazioni, idee e responsabilità e dopo ci dedichiamo, serenamente, a scegliere quali siano i ruoli più adatti per tutte le responsabilità che avremo di fronte. Altro che tutto puntato sulla figura del candidato sindaco: sarebbe solo esercizio di potere.  Lavoreremo così nei prossimi giorni e ci vedrete nei luoghi della vita reale a parlare, convincere, unire; altro che tavoli politici. Prima gli andriesi: non perché le altre città sono secondarie, ma perché la vita le speranze e le sofferenze della città vengono prima dei mal di pancia della antica pratica politica.  Prima la comunità, poi a chi fa politica vera la responsabilità di scegliere, convincere, vincere e governare bene».

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