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Giorno del Ricordo, Fratelli d’Italia: «Percorso ancora tortuoso, ma è necessario tenere viva la memoria»

La nota dei coordinatori andriesi Giuseppe e Salvatore Pistillo

Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo. La giornata, regolamentata da una legge del 2004, mira a “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”

In occasione della “Giornata del Ricordo”, istituita per non dimenticare le vittime delle foibe, i coordinatori cittadini di Fratelli d’Italia di Andria, Giuseppe Pistillo e Salvatore Pistillo, riflettono sulla necessità di «riservare alle vittime il dovere di informazione, di radicamento nella memoria nazionale e la pari dignità che meritano, se è vero che appare emblematico un dato: appena qualche anno fa, solo lo 0,6% degli studenti maturandi scelse il tema sulle foibe. Una prova tangibile della troppo prolungata rimozione dai libri di testo di questa sanguinosa pagina di storia del Paese».

I due coordinatori di Fratelli d’Italia insistono sul punto: «Ricordare è un dovere assoluto. Vogliamo evidenziare quanto sia stato difficile e tortuoso il processo di disvelamento del dramma delle foibe, con tanti tentativi legislativi naufragati negli anni, e quanto arduo sia tutt’oggi quel cammino, considerato che ancora ci ritroviamo spesso a condannare atti di vandalismo che vengono perpetrati sul territorio italiano contro i simboli delle foibe e dell’esodo, con sfregi sulle targhe commemorative e sui monumenti in memoria delle vittime».

Giuseppe Pistillo e Salvatore Pistillo rilevano quanto sia indicativo che il Giorno del Ricordo (10 febbraio) sia celebrato pochi giorni dopo il Giorno della Memoria (27 gennaio), così come è significativo che l’istituzione delle due commemorazioni sia avvenuta a pochi anni l’una dall’altra: «E’ indicativo – osservano – perché rappresentano drammi comuni vissuti dai popoli europei e italiani, figli entrambi della stessa cieca violenza che, a prescindere dalla “provenienza” ideale, ha indistintamente operato per scardinare i valori di fratellanza e solidarietà che attraversano questi popoli, allontanando gli stessi (e noi tutti, con loro) dal comune destino di cittadini europei».

Si aggiunga – sottolineano i coordinatori andriesi di Fratelli d’Italia – che quest’anno la commemorazione del Giorno del Ricordo è stata preceduta, alcuni mesi addietro, dalla storica risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019, che ha focalizzato l’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa. «Considerando – recita il documento – che la memoria delle vittime dei regimi totalitari, il riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo, nonché la sensibilizzazione a tale riguardo sono di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne», si sottolinea «l’importanza di mantenere vivo il ricordo del passato, in quanto non può esserci riconciliazione senza memoria» e si ribadisce «la posizione unanime contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia».

Negli abissi delle Foibe furono gettati uomini, anziani, donne, bambini di qualunque ideologia, credo religioso, ceto sociale e senza distinzioni di responsabilità militari o politiche. Bisogna investire sul sentimento di appartenenza alla patria comune, poiché ritengo che il patriottismo, a differenza del nazionalismo, serva ad un popolo per amarsi e migliorarsi all’interno di un destino comune di pace e prosperità.

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