Ed i commenti non stanno tardando ad arrivare. In particolare il Vescovo di Andria, Mons. Mansi ha voluto affidare ad una lettera aperta il suo pensiero su quanto accaduto a nome di tutta la Chiesa di Andria. «Le persone che hanno sfregiato il campanile della nostra bella Cattedrale, soprattutto se son giovani, non possono nemmeno immaginare quanto dolore uomini che vestivano quel simbolo hanno provocato all’umanità, quanta cattiveria hanno sprigionato, quanto male, quanti lutti hanno provocato. Il gesto è comunque segno di un degrado a cui il nostro centro storico è soggetto ormai da tempo, senza che si riesca in alcun modo a mettere argini. Intanto ci auguriamo che coloro che hanno compiuto questo insano gesto siano presto identificati e ricevano una punizione esemplare ». L’amara riflessione di Mons. Mansi torna inevitabilmente anche sulla questione centro storico di Andria. Una questione su cui il Vescovo è più volte intervenuto chiedendo azioni concrete ma una questione su cui ad oggi sostanzialmente poco o nulla è stato fatto.
Non possiamo che associarci alla riflessione del Pastore della comunità. I passi indietro che le comunità stanno facendo nel non valorizzare più storia ed educazione civica è qualcosa di inenarrabile. I simboli sono solo simboli ma messi nelle mani sbagliate e magari ingenue di chi pensa di avere un attimo di celebrità sono ancor più pericolosi. I simboli non vanno cancellati e basta ma vanno soprattutto capiti e studiati affinchè la storia insegni davvero qualcosa all’umanità. Il rischio, come al solito, è che la storia si ripeta o continui a ripetersi magari in altre forme, magari con altri protagonisti, magari spinta da un assurdo vento retrò che non guarda al futuro ed alla speranza di un mondo più giusto.