svastica cattedraleUna grossa svastica disegnata con uno spray di colore nero è comparsa ieri sera nel cuore della Città di Andria in un luogo simbolo come la facciata della Cattedrale in piazza Duomo. Nello specifico, in realtà, l’insano simbolo è stato posizionato sul torrione medievale del campanile della Cattedrale. Un brutto episodio che in se porta tanta delusione ed allerta per l’intera comunità. Il gesto arriva a pochi giorni dal 27 gennaio, Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale celebrata per commemorare le vittime dell’olocausto. Pronto comunque, nella serata di ieri, l’intervento della Polizia e della Polizia Locale che hanno provveduto a far rimuovere in poco tempo quel simbolo. Stamane poi il completamento dell’opera con la completa rimozione grazie all’intervento degli operai della Multiservice. Gli agenti del Commissariato di P.S. nel frattempo hanno avviato le indagini per capire chi possa aver effettuato l’insano gesto.

Ed i commenti non stanno tardando ad arrivare. In particolare il Vescovo di Andria, Mons. Mansi ha voluto affidare ad una lettera aperta il suo pensiero su quanto accaduto a nome di tutta la Chiesa di Andria. «Le persone che hanno sfregiato il campanile della nostra bella Cattedrale, soprattutto se son giovani, non possono nemmeno immaginare quanto dolore uomini che vestivano quel simbolo hanno provocato all’umanità, quanta cattiveria hanno sprigionato, quanto male, quanti lutti hanno provocato. Il gesto è comunque segno di un degrado a cui il nostro centro storico è soggetto ormai da tempo, senza che si riesca in alcun modo a mettere argini. Intanto ci auguriamo che coloro che hanno compiuto questo insano gesto siano presto identificati e ricevano una punizione esemplare ». L’amara riflessione di Mons. Mansi torna inevitabilmente anche sulla questione centro storico di Andria. Una questione su cui il Vescovo è più volte intervenuto chiedendo azioni concrete ma una questione su cui ad oggi sostanzialmente poco o nulla è stato fatto.

Non possiamo che associarci alla riflessione del Pastore della comunità. I passi indietro che le comunità stanno facendo nel non valorizzare più storia ed educazione civica è qualcosa di inenarrabile. I simboli sono solo simboli ma messi nelle mani sbagliate e magari ingenue di chi pensa di avere un attimo di celebrità sono ancor più pericolosi. I simboli non vanno cancellati e basta ma vanno soprattutto capiti e studiati affinchè la storia insegni davvero qualcosa all’umanità. Il rischio, come al solito, è che la storia si ripeta o continui a ripetersi magari in altre forme, magari con altri protagonisti, magari spinta da un assurdo vento retrò che non guarda al futuro ed alla speranza di un mondo più giusto.