“È stata una bellissima emozione avevo il cuore che batteva fortissimo”. A raccontarci quanto provato dopo aver alzato la coppa di Campione d’Italia di Powerchair Football (calcio in carrozzina elettrica) è Alessandro. Il giovanissimo 21enne andriese ci parla attraverso un software specifico che gli permette di comunicare con più facilità. La storia di Alessandro e di mamma Luciana l’abbiamo raccontata ormai quasi due anni fa e tanto è cambiato da quel momento anche se si resta in attesa di una giustizia che non è mai arrivata. Mamma Luciana, infatti, chiede per lei e per suo figlio, un segno dalla magistratura dopo un possibile errore medico nella valutazione di una polmonite durante la gravidanza nel 1998, e che potrebbe aver procurato i danni celebrali con i quali convive Alessandro.
Ma da quelle interviste Alessandro si è diplomato, la lunga trafila giudiziaria prosegue, e c’è la grande novità di esser divenuto Campione d’Italia di calcio in carrozzina elettrica. “Mi sono avvicinato a questo sport perché mi piace il calcio. Sono un tifoso del Milan”. La confidenza di Alessandro che fa parte della Asd Oltre Sport di Bari con sede operativa a Trani. Otto ragazzi diversamente abili provenienti proprio dalle province di Bari e della BAT con fatica, orgoglio e motivazione, hanno vinto la loro sfida superando se stessi ed i propri limiti oggettivi. Hanno vinto il titolo di Campioni nazionali a Torre del Greco e sono la prima squadra pugliese di questa disciplina che ora naturalmente sogna un futuro ricco di grandi soddisfazioni. Il Powerchair Football è uno sport innovativo diffuso a livello internazionale e che nasce prevalentemente per atleti con disabilità, capacità e potenza fisica ridotta, come per esempio le malattie neuromuscolari tra cui la distrofia muscolare, l’amiotrofia spinale (SMA), oppure altre patologie tipo l’osteogenesi imperfetta.
Da quelle fredde aule di tribunale, alla gioia e l’emozione di laurearsi campione d’Italia per Alessandro con la certezza di aver incarnato al meglio lo slogan che accompagna la sua associazione di appartenenza e cioè: “i limiti sono solo negli occhi di chi guarda”.
