È stata picchiata brutalmente a due passi dal “Bonomo” eppure in ospedale non c’è andata. La furia rabbiosa del suo fidanzato avrebbe potuto ucciderla, ma lei non ha voluto denunciarlo. “Lo amo troppo, non posso farlo” – pare abbia detto a chi ha cercato di convincerla che raccontare tutto alle Forze dell’Ordine sarebbe stata la cosa migliore. Un consiglio che però non è bastato a far cambiare idea alla 19enne vittima della feroce pestaggio avvenuto, la notte tra lunedì e martedì, nel centro di Andria. La giovane avrebbe riportato una lesione al naso e vari ematomi su tutto il corpo, provocati dall’agghiacciante serie di calci e schiaffi sferrati dal suo fidanzato, sotto gli occhi di un’amica e davanti alla videocamera di un residente della zona, che poi ha messo in rete il filmato, che è diventato virale.

Nessuna querela per l’aggressore, il 29enne Alessandro Vurchio, con piccoli precedenti, ma questo non è bastato ad evitargli il carcere: la Polizia gli ha messo le manette a seguito della richiesta d’arresto presentata dal sostituto procuratore del Tribunale di Trani, Alessandro Marangelli. Il giovane è accusato di violenza privata, minacce aggravate, lesioni personali e atti persecutori. Tra i reati contestati anche quello di danneggiamento: non è ancora chiaro se prima o dopo la violenza, infatti, il 19enne si sarebbe anche presentato sotto casa della madre della ragazza, urlando e prendendo a calci il portone.

Una rabbia a quanto pare dettata dalla folle gelosia che il giovane provava nei confronti della fidanzata e che, la sera del pestaggio, è esplosa nella maniera più feroce. Ma i calci, gli schiaffi e le minacce di morte non sono bastate a convincere la ragazza a querelare il suo carnefice, non si sa se per paura di ritorsioni o per un sentimento che acceca a tal punto da non permettere di riconoscere la pericolosità di un amore che non può più essere definito tale.