Sulla Murgia è nata una stella. Parafrasi di un nome storico della caseificazione made in Murgia, a Bra, nel corso della XII edizione di Cheese, la rassegna dedicata al latte crudo in ogni forma, è nato un formaggio nuovissimo dal cuore antico, battezzato solennemente nello stand della Comunità della Gente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia per la Sostenibilità, che per l’occasione ha dato alla spedizione un titolo suggestivo: sentieri transumanti, destini migranti di uomini ed animali.

Ha debuttato, quindi, sotto i migliori auspici il “Capriccio di capra murgiano”, formaggio a pasta molle ottenuto dal latte delle capre che vivono sull’altipiano steppico di Castel del Monte, da qualche tempo in cerca di nome identitario. E l’alchimia è scattata proprio sotto l’egida di Slow Food Condotta delle Murge, che, con il Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed il GAL “Le Città di Castel del Monte”, ha inteso promuovere la nascita di un prodotto dal cuore antico ma dalla straordinaria visione innovativa. A tal proposito, la creazione del giovanissimo casaro altamurano Angelantonio Tafuno, figlio e nipote d’arte, è un esempio pratico delle possibilità strategiche offerte dal bando delle start up promosso dai GAL pugliesi, attualmente aperto ed in attesa delle intuizioni dei giovani protagonisti del futuro agroalimentare e non solo.

Il vero e proprio battesimo, con tanto di padrino, il direttore del Parco nazionale, Domenico Nicoletti, è stato “celebrato” dal presidente della Condotta delle Murge, Nicola Curci, alla presenza di una folta delegazione di direttori della rete dei Parchi nazionali, accorsi nello stand di via Cavour con entusiasmo e voglia di gustare la creazione di Tafuno.

Ma la presenza a Bra della delegazione murgiana, tra le cui fila si annoverano il presidente del Parco, Francesco Tarantini, il Consigliere di Amministrazione del GAL, Cesare Troia, il vicedirettore del GAL, Maria Patrizia Ricciardi, ed il pirotecnico esponente di Buonapuglia, Lello Lacerenza, ha mietuto ampi consensi per la freschezza dell’approccio, rivolto a coinvolgere nel dibattito i produttori. Ampia carrellata per un altro prodotto che si impone oltreoceano, la ricotta infornata della Donvito di Santeramo in Colle, rappresentata qui nelle Langhe da Angela Donvito, il CEO della storica azienda artigiana pugliese di cui parlano le riviste patinate made in USA. Grande attenzione, inoltre, per il Pallone di Gravina Presidio Slow Food della Fratelli De Rosa di Gravina, per il pecorino artigianale della piccola realtà altamurana Agriventura e, naturalmente, per sua maestà la Burrata, andata letteralmente a ruba in ogni sua declinazione possibile.

Momento particolarmente significativo, infine, la visita allo stand degli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Università del gusto di Slow Food, con cui si è discusso di sviluppo agroalimentare possibile e di idee al passo per il futuro. Attimi di interscambio esperienziale preziosi che lasciano sperare bene.

 

  • Sabato 21 settembre

Ore 13.00  – La semplicità discreta di un’alchimia pastorale divenuta un lusso: storia di un prodotto povero divenuto un simbolo di successo negli USA. Intervengono:

  • Angela Donvito (produttrice murgiana)
  • Enza Rella (vicepresidente Condotta delle Murge)
  • Francesco Tarantini (presidente Parco Nazionale dell’Alta Murgia)

 

Ore 18.00 – Transumanze 2019: futurismo o archeologia? Intervengono:

  • Nicola Curci (presidente Condotta Slow Food delle Murge)
  • Roberto Rubino (presidente ANFOSC)

 

 

  • Domenica 22 settembre

Ore 13.00 – Incontro di delegazione.

Ore 18.00 – Il Pallone delle Meraviglie (ovvero, excursus fumante su un presidio Slow Food col vento in poppa) e dintorni. Intervengono:

  • Angelantonio Tafuno (casaro 4.0)
  • Cesare Troia (CdA GAL “Le Città di Castel del Monte)
  • Marcello Longo (Legale rappresentante Slow Food Puglia)