«Stiamo cercando di risalire una china nella quale la sanità del Mezzogiorno era caduta non solo per sue responsabilità ma anche per una sotto-capitalizzazione umana e finanziaria. Quando la sanità pugliese mi è stata affidata era in condizioni molto gravi ma sta migliorando sensibilmente». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine del “Forum 2019 Mediterraneo in Sanità” nella Fiera del Levante di Bari.

Emiliano ha evidenziato che «stanno arrivando 5mila nuove assunzioni tra medici, infermieri e operatori sanitari e questo è il risultato del piano di riordino che non ha chiuso nessun ospedale, li abbiamo solo riclassificati in tre categorie: gli ospedali per acuti, dove chiaramente vanno le emergenze, gli ospedali per cronici, dove vanno quelli che hanno malattie che non guariscono in fretta, e i lungodegenti, che hanno bisogno della riabilitazione. Ma gli ospedali che c’erano, ci sono. Basta con questa storia che abbiamo chiuso gli ospedali. Certo, quelli per cronici e quelli per lungodegenza il DM 70 non li chiama ospedali e qualcuno ha argomentato che li abbiamo chiusi. Ma non è così».

Il governatore della Puglia ha anzi ricordato «la costruzione di cinque nuovi ospedali, non era mai successo che in Puglia si costruissero contemporaneamente cinque nuovi grandi ospedali. A Monopoli-Fasano abbiamo già buttato i plinti, a Taranto abbiamo sbloccato una storia che era ferma da 15 anni, ad Andria, Maglie e anche nel nord Barese costruiremo nuovi grandi ospedali per acuti. E stiamo investendo più di 400 milioni di euro sulla medicina del territorio, sugli ospedali di comunità e invitiamo tutti i medici di famiglia, che noi vorremmo coinvolgere di più in questo sistema, a darci una mano costruendo Cpt, ospedali di comunità».