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“Starlight Quartet” in concerto per il sostegno dei giovani della Diocesi di Andria

L’evento si terrà venerdì 30 agosto alle ore 21,00 presso la Guardiola

Ultimo appuntamento di questa estate presso La Guardiola, l’antica residenza vescovile, che la Caritas insieme alla Pastorale Giovanile vogliono restituire alla comunità quale luogo per l’aggregazione giovanile, la formazione e l’accoglienza.

Il terzo appuntamento del programma “La Guardiola in festa” è un concerto di musica live con degustazione di prodotti frutto del lavoro della coop. sociale S. Agostino svolto sui terreni confiscati alle mafie locali. A salire sul palco sarà lo “Starlight Quartet”, formazione musicale composta da Licia Gissi alla voce, Riccardo D’Avanzo al pianoforte, Paolo Dinuzzi al basso, Stefano Montrone alla batteria. Il quartetto offrirà una panoramica musicale sul cantautorato italiano con pezzi rivisti in chiave jazz, con arrangiamenti originali della band. Ad accompagnare i vari brani, ci saranno dei reading interpretati da Sara Matarrese, una riflessione su fede e musica che i vari autori italiani hanno prodotti nei loro testi.

L’evento si terrà venerdì 30 agosto alle ore 21,00 presso la Guardiola in contrada Santa Barbara (da via SS. Salvatore, s.p. 43 Andria- Troianello Montegrosso a 5 km dal centro abitato). Per partecipare è consigliata la prenotazione al n. 328.2328124, mail s.agostinocoop@libero.it. Il ricavato della serata sarà devoluto interamente al progetto “La Guardiola”, già finanziato dai fondi CEI 8×1000 all’interno della progettualità di Caritas Italiana.

«Il progetto della Guardiola – afferma don Mimmo Francavilla, Direttore della Caritas Diocesana di Andria – è la risposta che vogliamo dare ai giovani dopo i due anni in cui la Chiesa Locale si è interrogata sul tema. La disponibilità di questo luogo può offrire all’intera comunità diocesana uno spazio per la socialità attraverso eventi ricreativi, la crescita sana con locali idonei per assemblee e raduni, l’educazione alla cura della casa comune grazie al riuso di un luogo abbandonato e in degrado, lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza con il social housing che abbiamo previsto nel progetto».

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