«Vista la situazione critica in cui versa la sanità nella provincia Bat, certo non ci meravigliamo della mobilitazione dei medici del pronto soccorso di Andria. Sin dalla presentazione nel 2016, abbiamo sempre dichiarato che il piano di riordino ospedaliero avrebbe sacrificato la provincia Barletta Andria Trani. Oggi, dopo quasi cinque anni di governo Emiliano, i fatti ci danno ragione».

Così la consigliera del Movimento 5 Stelle Grazia Di Bari sulla situazione della sanità nella provincia della Bat, che ha portato alla mobilitazione dei medici dell’ospedale Bonomo di Andria.

«Tra i risultati più importanti raggiunti dal’ assessore alla Sanità spiccano la chiusura del punto di primo intervento di Spinazzola, degli ospedali di Canosa e Trani, persi e di alcuni reparti dell’ospedale “Bonomo”, con un numero di posti letto per abitante inferiore rispetto a tutte le altre province pugliesi. Come avevamo pronosticato, quindi, questo piano di riordino è stato attuato solo per quello che riguarda le chiusure mascherate da riconversioni. La promessa della costruzione dell’ospedale di secondo livello ad Andria ci avrebbe dovuto rassicurare e invece – continua Di Bari – abbiamo avuto solo i pronto soccorso superstiti affollati, con apparecchiature vetuste e pazienti gravi spostati in autoambulanza a causa dell’assenza di tutte le specialità previste dalla norma nella emergenza-urgenza. Senza contare – incalza la pentastellata – che anche da Corato, Ruvo, Terlizzi e Molfetta spesso si converga su Andria e nonostante questo, si continua a non dare alla Bat tutti i reparti di un ospedale di secondo livello. La Bat è anche l’unica provincia a non avere la centrale operativa per il 118, dipendendo da Foggia e Bari. In questa situazione critica, non possiamo biasimare i medici del pronto soccorso del Bonomo di Andria che hanno annunciato uno stato di agitazione».

Infatti, i camici bianchi del Bonomo stanno protestando a seguito della delibera 1376 del 25 luglio scorso con cui state assunte 6 unità mediche, neo laureati non specializzandi che necessitano di affiancamento da parte del personale medico in servizio, già ridotto e già in carenza strutturale.

«Assunzione a tempo determinato per sopperire alle carenze di organico nei pronto soccorso della Asl. Ecco la ricetta di Emiliano che – conclude – grazie anche alla complicità di alcuni sindaci, forse più preoccupati di entrare nelle liste regionali che delle proprie comunità, continua incredibilmente a dichiarare che l’offerta sanitaria è stata potenziata. Gli rinnoviamo l’invito a venire con noi a visitare le strutture sanitarie della Provincia, siamo sicuri cambierà idea».