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Taglio indennità Giunta Giorgino, Bruno (PD): «Nessun seguito, solo il Commissario può agire ora»

La nota dell'esponente del Partito Democratico di Andria

«L’unico atto sensato della Giunta Giorgino, ossia quello di tagliare del 50% gli stipendi agli assessori, non ha avuto seguito. Se ai nostri ex amministratori fosse rimasto un po’ di buon senso, avrebbero rinunciato all’intero stipendio, visti i danni che hanno causato alla città. Non sarebbe servito a ripianare il debito da loro causato, ma sarebbe stato un segnale apprezzabile, come a dire: “chi rompe paga, noi abbiamo ridotto Andria in macerie, ecco la nostra parte!”». Interviene così, in una nota, Giovanna Bruno del Partito Democratico di Andria.

«Invece, i nostri eroi sono riusciti con un trucchetto a ridursi l’indennità solo del 25% e non del 50% come aveva stabilito il Consiglio Comunale e avevano promesso loro, sbandierandolo ai 4 venti.

Qual è il trucchetto? Lo spieghiamo subito. Il consiglio comunale, approvando il piano di riequilibrio, grazie alla delibera n. 56 del 27/11/2018, aveva dato indirizzo alla Giunta comunale di ridurre del 50% l’indennità a partire dall’1/1/2019. Perché il taglio fosse effettivo la Giunta avrebbe dovuto recepire l’indicazione del Consiglio e deliberare. Cosa che non ha fatto. Quindi è rimasta effettiva la delibera n.177 del 18/11/2018, e lo stipendio degli assessori è sceso solo del 25%.

Cosa possiamo fare allora noi cittadini per non essere presi in giro? Possiamo chiedere al Commissario Tufariello, avendo lui anche i poteri della Giunta Comunale, qualora ve ne fossero i presupposti, di dare seguito a questo indirizzo del Consiglio Comunale, che rientrava nel risparmio di spesa delle indennità inserite nel piano di riequilibrio. Facendolo, sempre se fosse possibile, ridurrebbe del 50% le indennità del sindaco e degli assessori comunali per i mesi da gennaio ad aprile 2019.

Giorgino e la sua giunta – ha concluso l’esponente del PD – hanno fatto i furbi e adesso è giusto che si ristabilisca la legalità. Non è una questione di lana caprina, è una questione di rispetto e di dignità».

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