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Assaltarono nel 2016 caveau di un istituto di vigilanza: 10 anni di reclusione per un andriese

Stessa sorte per due cerignolani, in tutto sono 8 condanne

Misero a segno il colpo del secolo, assaltando il caveau dell’istituto di vigilanza Sicurtransport di Catanzaro e riuscendo a portare via ben 8 milioni e mezzo di euro. Era il 4 dicembre 2016 quando il gruppo entrò in azione: i malviventi, armati di kalashnikov, prima isolarono la zona industriale del centro calabrese e poi penetrarono nel caveau utilizzando una ruspa con martello pneumatico. Un anno e mezzo dopo arrivarono gli arresti della polizia che chiuse il cerchio sulla banda attraverso una lunga ed articolata indagine e la testimonianza di una collaboratrice di giustizia. Nove dei 12 indagati scelsero il rito abbreviato e due giorni fa sono arrivate le condanne del Gup del tribunale di Catanzaro Claudio Paris. 12 anni di reclusione per Alessandro Morra, ritenuto la mente del gruppo criminale, 10 anni per Matteo Ladogana. Entrambi sono di Cerignola. Una terza persona, originaria del centro ofantino, Mario Mancino, è stata invece assolta. Pene severe anche per il resto del gruppo: 10 anni e 8 mesi all’andriese Carmine Fratepietro, al bitontino Pasquale Pazienza e al catanzarese Leonardo Passalacqua. Le condanne più pesanti sono per due calabresi: Dante Mannollo e Giovanni Passalacqua che dovranno scontare 14 anni di reclusione. 2 anni di carcere con pena sospesa, invece, per la collaboratrice di giustizia Annamaria Cerminara. Gli altri tre imputati, Cesare Ammirato, Massimiliano Tassone e Nilo Urso,saranno giudicati con rito ordinario. Per tutti le accuse sono di rapina, porto e detenzione illegale di armi da guerra, furto e ricettazione dei mezzi utilizzati per l’assalto. Per 10 imputati è decaduta l’aggravante della mafiosità, sebbene secondo gli inquirenti il colpo sia stato autorizzato dall’andrangheta locale.

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