Un’opera d’arte per accorciare le distanze tra i detenuti ed il resto della società. Uno scatto che immortala perfettamente la condizione umana di chi vive in un carcere e di quanto sia difficile il suo reinserimento nel mondo del lavoro. È quello donato dal fotografo romano Alessandro Dobici alla causa del parroco andriese Don Riccardo Agresti e al suo progetto “Senza Sbarre”, dedicato al reinserimento sociale dei detenuti.
L’opera sarà la prima ad essere esposta nel museo di arte contemporanea che verrà realizzato nella masseria di contrada San Vittore, nelle campagne di Andria, un tempo nota con il nome di Comunità Incontro, per il recupero dei tossicodipendenti.
La tenuta è di fatto stata trasformata in una piccola comunità agricola, dove i detenuti degli istituti penitenziari di Puglia e Basilicata ammessi a questo tipo di programma, possono coltivare, assieme ai prodotti della terra, i principi della legalità e della convivenza civile.
Il prossimo passo sarà quello di ospitare uno spazio dedicato all’arte, dove raccogliere le opere dei grandi maestri italiani che vorranno donare i loro lavori al progetto “Senza Sbarre”.
Nel servizio l’intervista.
