Oltre 40 anni sempre assieme, sempre su quelli stessi banchi, sempre con in mano i fondamentali attrezzi del mestiere. «Oggi non c’è più pazienza, in pochissimi tra i ragazzi più giovani vorrebbe restare otto ore a creare qualcosa di immortale». Gioielli, monili ma anche, e soprattutto, creazioni vere e proprie con una particolare predilezione per bassorilievi, tabernacoli, ostensori, oggetti poi divenuti sacri. E’ la storia di Antonio Barchetta, Antonio Lorusso e Giacomo Catino, tre maestri orafi che da poco più di una settimana hanno concluso la loro attività nella Città di Andria. Insieme dal 1975 subito dopo la conclusione dell’Istituto Statale d’Arte di Corato. Da compagni di studio a compagni di lavoro con una passione divenuta poi una professione unica. Artigiani come oggi ormai è sempre più difficile trovarne, artigiani con una ricerca costante e tutta personale di idee e design.

Originalità ed innata curiosità che hanno portato i tre maestri orafi a ritagliarsi un posto importante nell’arte pugliese. Non si possono dimenticare, per esempio, alcune loro creazioni realizzate per la Diocesi di Andria con un occhio speciale verso San Pio.

Le creazioni ma anche il restauro di oggetti antichi, dove è stata fondamentale la capacità esecutiva ma anche la ricerca dell’origine storica e stilistica. Oggi tutte attività che vedono davvero in pochi cimentarsi. Quella manualità, quel lavoro scrupoloso e minuzioso, quella necessità di trovare soluzioni rapide e concrete, oggi vengono spesso viste come troppo difficili o troppo dispersive di tempo.

Ed allora Andria e più in generale la Puglia, perdono un punto di riferimento come quello costruito da Antonio, Giacomo ed Antonio, un punto di riferimento che lascerà in eredità ai posteri tante creazioni tra le più preziose della Regione.