Al via l’attività di monitoraggio della fascia di territorio pugliese che va dalla BAT a Foggia. A darne notizia è Coldiretti Puglia che segnala la ripresa dei lavori a partire da Andria con una tardiva novità. «I monitoraggi continueranno fino alla fine del mese per 15 giorni circa, ma fa specie che solo a luglio 2019, con qualche anno di ritardo, è stato imposto agli ispettori fitosanitari convenzionati con ARIF – rileva Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – di sigillare e firmare le buste di eventuali campioni di materiale vegetale, prassi logica e obbligata che non si perché non sia stata adottata prima. Avrebbe evitato indagini e ambiguità insorti per lo ‘strano caso’ dell’ulivo di Monopoli, un albero dichiarato infetto per 5 mesi, con gli immaginabili effetti negativi sull’agricoltura e sull’intera Puglia, con un danno in termini di immagine, di misure fitosanitarie obbligatorie da applicare, di tensione sociale, di preoccupazione per l’agricoltore e per tutti gli olivicoltori della provincia di Bari. Eppure dopo 5 mesi, per non meglio precisate ‘anomalie nella catalogazione’, è stato ribaltato il verdetto con nuovi campionamenti e relative analisi. Se il sistema di campionamento fosse stato blindato sin da subito, non sarebbe accaduto nulla, garantendo serenità nell’operato sia agli ispettori che ai laboratori di analisi» aggiunge il presidente Muraglia.

Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi – continua Coldiretti Puglia – lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,2 miliardi di euro di perdita di patrimonio olivicolo.

«Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato – insiste Muraglia – perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell’Arif che i laboratori di analisi. Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione”, denuncia il presidente Muraglia.

Non solo verso Nord, la Xylella vira a Ovest a pochi chilometri da Matera con i nuovi casi di contagio in provincia di Taranto – ricorda Coldiretti Puglia – dove ben 6 ulivi sono stati infettati a Montemesola e 1 a Crispiano, con le prime eradicazioni.

«La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e l’obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – conclude il presidente Muraglia – impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione”.