«Sono passati 10 anni dal primo consiglio della Provincia di Barletta-Andria-Trani, e 15 da che con la legge 148 del 2004 la Provincia fu istituita. Una provincia che nei primi anni, per tutti, non aveva neanche un nome. Ci chiamavano la “sesta” provincia, come a sottolineare il nostro essere ultimi fra le provincia pugliesi. Eppure, ci ha insegnato Bauman, “le cose esistono, ma non basta indicarle. Per comprenderle, perché acquistino per noi un significato, siano discutibili, occorre che abbiano un nome”. E per fortuna negli ultimi tempi il messaggio che esistiamo è piano piano passato». Interviene così, in una nota, il consigliere regionale andriese Sabino Zinni in occasione del decimo anniversario della Provincia Bat.

«Ora, a 10 anni dalla sua nascita – si legge – si potrebbe fare un bilancio di questa operazione: è stato un bene o è stato un male che nascesse la Bat? Qui ognuno può dire la sua, e sarebbero tutte opinioni sacrosante, forse perché in merito non c’è un’unica verità. Non c’è soprattutto se si tiene conto del depotenziamento che si è fatto delle province, che ha reso quest’istituzione un organismo moribondo ovunque, che non riesce più a vivere ma nemmeno a trapassare.

L’unica cosa che farei notare è che siamo l’unica provincia in Italia con tre città capoluogo: Barletta, Andria e Trani. La cosa può rappresentare un limite se rimaniamo attaccati ciascuno ai propri campanili, ma può diventare invece una risorsa se mettendo in comune le nostre diverse e forti identità, facciamo sì che si completino l’un l’altra. In questo senso dobbiamo lavorare.

Del resto l’esercizio di stare insieme, uniti, di essere sussidiari l’uno con l’altro, lo chiediamo all’Unione Europea, lo chiediamo all’Italia, e non vedo perché non dovremmo iniziare a farlo dal livello provinciale. E’ il momento storico che ce lo chiede. Per questo motivo, e nonostante tutto quello che non va, mi sento di dire tanti auguri Provincia Bat».