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Unesco, arriva la nomina ufficiale per Lino Banfi: ora al lavoro per la Puglia

Obiettivo promuovere Canosa a Patrimonio, la «piccola Roma pugliese»

E’ ufficiale: Lino Banfi rappresenta l’Italia nella Commissione nazionale dell’Unesco. L’annuncio del 22 gennaio scorso, fatto a sorpresa da Luigi Di Maio nel suo ruolo di ministro dello Sviluppo economico, era rimasto senza un seguito concreto per qualche mese. Ma oggi e’ l’attore comico in persona che annuncia all’AGI di aver ricevuto l’effettiva comunicazione ufficiale. «Un mesetto fa la nomina e’ arrivata, scritta, ufficiale. Tutto in regola. Quando poi decideranno di mettere insieme tutti questi membri della Commissione, ci faranno sapere e ci vedremo». Ma Banfi ha gia’ incontrato il presidente della commissione, Franco Bernabe’: «L’ho incontrato due volte: una persona simpaticissima, coltissima, preparata. Mi ha detto “ci volevi tu per far capire cos’e’ l’Unesco…”». Mentre, ricorda senza fare nomi e cercando di evitare polemiche, «addirittura un politico che – nei giorni della notizia, a gennaio – sbaglio’ perché disse che ero un comico, come se fosse una cosa negativa… senza sapere che io sono da anni anche ambasciatore Unicef…». Il riferimento e’ evidentemente al leader della Lega, Matteo Salvini, che commento’ con ironia sui social scrivendo: «Di Maio ha annunciato Lino Banfi, ambasciatore dell’Italia all’Unesco. Va bene. E Jerry Cala’, e Renato Pozzetto, e Umberto Smaila? Apriamo questo dibattito».

Il comico pugliese pero’ guarda avanti e racconta di volersi mettere a disposizione per cio’ che potra’ servire. Tra le sue ‘battaglie’ gia’ annunciate, c’e’ quella per la promozione di Canosa a patrimonio dell’Unesco. Banfi in realta’ e’ nato ad Andria, ma dall’eta’ di 3 anni ha vissuto nella piccola cittadina pugliese in provincia di Barletta-Andria-Trani e ripete che la questione non nasconde alcun campanilismo: «Non vorrei che la gente pensasse che fosse un interessamento ‘pro domo sua’ perche’ in realta’ Canosa era stata segnalata all’Unesco anni fa, io devo rimettere insieme i pezzi. Sin da bambino la chiamavano la piccola Roma perche’ anche Canosa e’ fondata su 7 colli e ha tra le altre cose tombe greche, un museo stupendo con vasi stupendi che furono visitati anche dal principe di Montecarlo».

Banfi vive a Roma da anni ormai ma ogni tanto torna nella citta’ dove e’ cresciuto: «A Canosa vive la mia vecchia sorella di 91 anni e io ogni tanto vado, anche per sentire il profumo delle verdure fresche, indispensabile per me, e cosi’ me le riporto a casa». E a Canosa andra’ venerdi’ prossimo anche il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ma Banfi non potra’ esserci: «Mi sarebbe piaciuto esserci ma devo fare un ‘kecthup’, come dico io» a intendere un check up di controllo. «Bonisoli l’ho incontrato una volta, una persona davvero gradevole» racconta. Poi lancia un ‘monito’ ai pugliesi: «Vorrei far capire ai miei concittadini, e questo lo diro’ quando andro’, che noi dobbiamo fare di tutto per meritarci questa cosa, dobbiamo essere coesi tra di noi perche’ purtroppo in Puglia e’ radicato il ‘nemo profeta in patria’ e si e’ competitivi su tutto, dai taralli agli agriturismi. E invece dobbiamo fare come nel nord, avere maggiore solidarieta’, anche per prepararci ad accogliere i turisti sempre nel migliore dei modi. Quando andro’ a Canosa mi mettero’ a disposizione, cerchero’ di essere utile, di parlare con il sindaco…».

Ma non c’e’ solo la Puglia: «Adesso mi arrivano richieste anche per quelli del radicchio di Treviso o per il Prosecco. A questo punto io dico – conclude scherzando ma non troppo – che potremmo chiedere il riconoscimento anche dell’orecchietta». Perche’ il cuore e il palato battono comunque in terra pugliese.

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