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Alfonso Di Pasquale, orgoglio di Andria e quel tesoro abbandonato in uno sgabuzzino

La famiglia del pittore andriese donò nel 2000 oltre 200 quadri dal valore inestimabile

Solo 36 dei suoi dipinti sono esposti all’interno della Biblioteca Comunale “G. Ceci” di Andria. Ma altri 200 quadri dal valore inestimabile sono chiusi in un deposito dell’ente. E’ la storia piuttosto triste di un figlio di Andria, Alfonso Di Pasquale nato nel 1899, pittore morto a Roma ormai 32 anni fa e che prima di morire volle compiere un gesto importante e cioè lasciare nel proprio testamento una importante donazione per la sua Città di origine. La città che gli aveva dato i natali e che lo aveva coccolato sino alla Prima Guerra Mondiale quando Di Pasquale, tra i ragazzi del ’99, fu spedito al fronte di Vittorio Veneto dove anche in trincea crebbe la sua passione per il disegno.

In tutto sono 237 le opere donate alla Città di Andria da suo figlio nell’anno 2000, una donazione che tuttavia non ha mai trovato una piena attuazione poiché non esiste una pinacoteca o uno spazio dedicato ad Alfonso Di Pasquale. Ed allora alcuni suoi dipinti furono esposti nel salone dedicato agli eventi della Biblioteca cittadina appena restaurata, ma quegli stessi dipinti sono ormai poco curati e rischiano anche danneggiamenti poiché non protetti. Ancor peggiore sorte per gli altri 200 quadri ormai abbandonati e che rischiano seriamente di esser definitivamente rovinati.

Alfonso Di Pasquale è stato un esponente, come lo definì il critico d’arte Pasolino, del Realismo Esistenziale, ed il suo trasferimento a Roma dopo la guerra gli permise di portare a termine gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti. Fu grande amico di Giorgio De Chirico, ed ha partecipato alla Quadriennale di Roma e al Premio Michetti. Insomma un artista di ottimo livello che, tuttavia, cerca ancora dopo moltissimi anni, quasi venti, una sua vera e propria casa in città. L’auspicio è che il panorama culturale cittadino e la stessa amministrazione voglia finalmente prendersi cura di questo inestimabile patrimonio che rende lustro alla stessa città.

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